Il provvedimento dell'Agenzia stabilisce che chi chiede alla banca il finanziamento necessario per i lavori possa usare lo sgravio Irpef per pagare la rate, mentre l'istituto a sua volta lo porterà in compensazione nel modello F24. Così si scongiura il rischio che quanti guadagnano talmente poco da essere esentati dagli obblighi fiscali debbano finanziare gli interventi di tasca propria
Anche gli incapienti potranno beneficiare del credito d’imposta previsto per chi deve riparare o ricostruire la propria casa o la propria azienda danneggiata dal sisma. A sancirlo è l’Agenzia delle Entrate nelle istruzioni per fruire dei contributi messi in campo dalla legge di Bilancio per il 2017. Il provvedimento scongiura il rischio che molti residenti nelle zone del Centro Italia restino a bocca asciutta perché guadagnano talmente poco (meno di 8mila euro l’anno) da essere esentati dal pagare le tasse, con l’effetto collaterale che non beneficiano dello sgravio Irpef. La nota stabilisce infatti che chi chiede alla banca il finanziamento necessario per i lavori di ricostruzione possa usare il credito di imposta per pagare la rate, mentre l’istituto può a sua volta portarlo in compensazione nel modello F24.
“Allo scopo di favorire la massima diffusione, è previsto che non si applichino i limiti di compensabilità previsti dalla normativa vigente”, aggiunge la nota firmata dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, che specifica anche come il credito di imposta sia “pari all’importo ottenuto dalla banca, sommando ad esso sia gli interessi dovuti sia le spese di gestione strettamente necessarie”.
Riguardo ai tempi, la compensazione è esercitata a partire dal giorno successivo alla scadenza di ogni singola rata di restituzione del finanziamento. Il finanziatore deve comunicare alle Entrate in via telematica gli elenchi dei soggetti beneficiari, l’ammontare dei finanziamento concesso, il numero e l’importo delle singole rate e i dati di eventuali risoluzioni.