Aule chiuse con i lucchetti dopo le lezioni, intere strutture abbandonate con centraline elettriche rubate, cartoni di vino e profilattici a terra. Ma anche case per gli studenti senza riscaldamento con stanze che assomigliano a garage pieni di muffa e infiltrazioni. Tutto questo il presidente della Repubblica Sergio Mattarella non lo ha visto all’Università della Calabria, dove ha partecipato all’inaugurazione dell’anno accademico assieme al ministro dell’Interno Marco Minniti e a quello dell’Istruzione Valeria Fedeli. Per rispondere all’evento in pompa magna, il collettivo universitario “Progetto Azadi” ha organizzato una “controinaugurazione”. “Assistiamo da anni a chiusure di corsi di laurea e di insegnamenti. – spiega Davide Merando, uno degli studenti del collettivo – E le condizioni di abbandono delle aule si vedono facilmente”. E un altro aggiunge: “Dicono che questo è uno dei migliori Campus universitari: non è vero”. Oscar Greco è un ricercatore dell’ateneo: “È un’università completamente scollegata con il territorio. Voi studenti sarete le nuove tute blu. Prima erano i contadini degli anni cinquanta che diventavano operai in massa a Torino, adesso sarete ingegneri esperti in nanotecnologie che andranno a prendere 1300 euro a Copenaghen perché nel vostro territorio non c’è niente”