Pacco, doppio pacco e contropaccotto. Potrebbe essere definita così la saga messa in scena sulle frequenze di Radio24, nella trasmissione La Zanzara. Due giorni fa il critico d’arte Vittorio Sgarbi, durante un suo intervento nel programma radiofonico, ha affermato di aver avuto una conversazione telefonica con Beppe Grillo. Ha precisato che era presente anche uno dei conduttori, David Parenzo, il quale, nell’atmosfera burlona e dissacratoria tipica della trasmissione, ha confermato, mormorando: “Vero, vero”. Sgarbi ha svelato che Grillo avrebbe dato della “cretina depensante” alla sindaca di Roma, Virginia Raggi. Poi ha aggiunto che Parenzo era in possesso del file audio, ma il giornalista, in diretta radiofonica, ha negato ogni responsabilità. Esplode il caso, il critico d’arte imperversa anche su Radio Cusano Campus e a L’Aria Che Tira (La7) per ribadire la presunta telefonata con il leader del M5S. Grillo su twitter cinguetta sulla vicenda: “Ringrazio il mio imitatore che ha preso in giro il #fakeintellettuale“. Nel pomeriggio, David Parenzo smentisce tutto sullo stesso social network: “Non registro telefonate di nascosto. Quella di Beppe Grillo è una telefonata a mia insaputa“. C’è stata o non c’è stata quella telefonata tra Sgarbi e Grillo? Sandro Paternostro l’avrebbe chiamata “la domanda delle cento pistole”. A smontare l’interrogativo che è rimbombato ieri in rete, ci pensa la coppia Cruciani-Parenzo. In serata annuncia che La Zanzara non sa nulla della veridicità delle affermazioni di Sgarbi e manda in onda uno scherzo al critico d’arte. “Per la prima volta non c’entriamo niente” – precisa il conduttore – “Parenzo non ha alcuna registrazione e non ha assistito a nessuna telefonata. Per capire allora se questa conversazione tra Grillo e Sgarbi sia vera, abbiamo fatto una telefonata finta allo stesso Sgarbi”. Viene quindi proposta l’esilarante telefonata all’ex sindaco di Salemi. Dall’altra parte del telefono, c’è Andro Merkù, che prima imita Davide Casaleggio e poi Beppe Grillo. Sgarbi casca nella trappola “zanzaresca” con tutte le scarpe e, alla richiesta del finto Grillo di smentire tutto, replica: “Ho solo interpretato solo il tuo pensiero. Anche tu credi che la Raggi sia depensante. Del resto, ho usato un aggettivo di Carmelo Bene“. Il dettaglio grottesco è che il critico d’arte ha postato quella burla telefonica sulla sua pagina ufficiale Facebook, spacciandola per prova schiacciante del fatto che Grillo gli avrebbe chiesto una smentita. Dopo le rivelazioni di Parenzo e Cruciani, tuttavia, non ha commentato nulla
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