Sono stati i primi quattro giovani in gara ad aprire la seconda serata del Festival di Sanremo, dopo il 50,4% di share dell’esordio che fa gongolare la strana coppia Conti-De Filippi. Marianne Mirage, forse la favorita della vigilia, ha cantato la sua “Le canzoni fanno male” (scritta da Kaballà e Bianconi), seguita da Francesco Guasti (con un passato da talent show) che ha portato all’Ariston “Universo”, Braschi (“Nel mare ci sono i coccodrilli”) e Leonardo Lamacchia (“Ciò che resta”). Tutto è filato liscio come l’olio, perché va bene farli cantare prima, questi ragazzi, ma qui tocca far impennare lo share quindi grazie e arrivederci. In finale, per la cronaca, vanno Francesco Guasti e Leonardo Lamacchia. Le due canzoni migliori eliminate, dunque, in pieno stile sanremese.
Dopo la pausa pubblicitaria (e l’illusionista giapponese), è entrata in scena Maria De Filippi, con tanto di gadget per il pubblico da distribuire: l’ormai leggendario portachiavi con le fattezze di Carlo Conti. La conduttrice pavese finalmente gioca un po’ e va già molto meglio. Prima big in gara è stata Bianca Atzei, di nuovo a Sanremo (arieccola) con “Ora esisti solo tu”. È stata poi la volta di Marco Masini, come di consueto energetico e appassionato (ma forse non nella migliore esibizione) in “Spostato di un secondo”.
È arrivato Totti sul palco e non potevano mancare le battute sul 4 a 0 che la Roma ha rifilato alla Fiorentina di Conti lunedì sera. E giusto per rincarare la dose, Maria De Filippi ha lanciato un video con tutti i 14 gol che il capitano dei giallorossi ha segnato ai viola in carriera.
Tutti cantano Sanremo, ma a quanto pare anche tutti “presentano” Sanremo, visto che Totti ha introdotto (a modo suo) Nesli & Alice Paba.
Sergio Sylvestre, vincitore di Amici di Maria De Filippi, è stato presentato da Maria De Filippi (gli amici stasera erano impegnati) ed è stato accolto da un grande applauso dall’Ariston. Applauso sulla fiducia, visto che la canone non si conosceva ancora.
Primo momento “sociale” con Salvatore Nicotra, il dipendente pubblico di Catania che non si è mai assentato per malattia in 40 anni di lavoro. Ospite a Sanremo, la città al centro dello scandalo dei furbetti del cartellino, con tanto di signore in mutande a timbrare e dileguarsi immediatamente. Nicotra ha lanciato un appello ai dipendenti pubblici: “Prima di assentarvi senza motivo, riflettete molto. Fatelo per i milioni di giovani precari”.
Il momento Crozza, come durante la prima puntata, è arrivato attorno alle 22.10. E si parte col botto, con l’imitazione del presidente Mattarella che si congratula con Conti e De Filippi : “Questa mattina ho sciolto le camere. Gentiloni non l’ho avvertito, ma lui è uno di buon carattere. Se lo metti a governare, governa. Se lo metti alle finestre, fa i vetri. Vi affido il compito di formare il nuovo governo. Per i ministri, fate come volete: Mannoia, Masini. Tanto al posto di Padoan farebbero bene comunque, anche Clementino, anche se non so chi minchia sia. Consiglio solo di mettere Al Bano al posto di Alfano agli Esteri. Cambierebbe una consonante ma si raddoppierebbe l’efficacia dell’inglese”.
Via la parrucca quirinalizia e torna Crozza nelle vesti di Crozza. E giù a menare su tutti: dai conduttori (“Ieri sera metà Italia vi ha guardati, l’altra metà si è divertita”), Totti (“Er Pupone? Ha 40 anni e lo chiamiamo ancora Pupone?”), la bassa natalità (“Italiani, poggiate il telecomando, avvicinatevi al partner e trombate! Fate figli!”). La parte sulla natalità si è allungata assai: “Viviamo in un paese in cui ci sono più sushi bar che asili nido. In cui una donna assunta al nono mese di gravidanza va in prima pagina come se Trump avesse limonato un messicano. Le donne lavorano di più e vengono pagate di meno. Spegnete le luci e fate figli”.
Gigi D’Alessio ha avuto il compito di tornare alla gara. Ha fatto una esibizione da Gigi D’Alessio, con una canzone di Gigi D’Alessio. Non c’è altro da aggiungere. Convincente Michele Bravi, finalmente rinato dopo le difficoltà post X Factor con un pezzo carino e cantato più che bene.
Riecco il Pupone (Crozza ci perdonerà), per una intervista incrociata con Carlo Conti e Maria De Filippi. Totti personaggio popolare, dal lessico romanesco. È un canovaccio ormai antico ma funziona: “Una volta in spogliatoio mi hanno tagliato i calzettoni. Quando ho provato a metterli, i piedi sono schizzati fuori. Come Padre Pio”. Non poteva mancare la domanda sul futuro con domanda in parte clamorosa: “Continuerò a fare qualcosa nel calcio. Nella Roma o non nella Roma”.
“Fatti bella per te” è stata la canzone di Paola Turci, settimo campione in gara, la cui esibizione è stata seguita dall’ingresso sul palco di Robbie Williams con “Love my life”, l’ultimo singolo estratto da The Heavy Entertainment Show”. Accoglienza calorosissima (anche in Sala stampa), per un artista amatissimo in Italia, sin dai tempi dei Take That: “Sono un papà orgogliosissimo”, dice a fine esibizione a Carlo Conti a proposito della sua “nuova” vita da genitore. E prima di andarsene non manca un bacio (sulla bocca) a Maria.
Ma la palma del pazzo più coinvolgente della serata è andata senza dubbio alcuno a Francesco Gabbani, che la sua “Occidentali’s Karma” ha fatto ballare la parte più pop della Sala Stampa e ha conquistato l’applauso più convinto dai giornalisti accreditati.
Momento superospite italiano con Giorgia, che è nata a Sanremo (e che non dimentica di salutare Pippo Baudo) e c’è anche tornata con orgoglio in gara. E ha dimostrato ancora una volta, cantando il medley dei suoi tre grandi successi sanremesi, che oggi, in Italia, nessuna è brava come lei. E questo è un fatto, non un’opinione.
I tre big a rischio eliminazione (a parte Brignano, Insinna e Cirilli, ovviamente) sono Nesli & Alice Paba, Bianca Atzei, Raige e Giulia Luzi.