“Chi non comprava libri continua a non acquistarne, chi non andava al cinema e a teatro continua a non andare. Il Bonus Cultura è stato un flop perché non ha cambiato nulla”. Giole Anni, il segretario nazionale del movimento studenti di Azione cattolica, è lapidario quando gli si chiede di commentare i dati riportati oggi su La Stampa in merito al fallimento del provvedimento del Governo Renzi per i diciottenni. Secondo i dati riportati dalla Presidenza del Consiglio, su 572.437 ragazzi che hanno compiuto 18 anni solo 230mila si sono iscritti alla piattaforma “18App” che consente di spendere i 500 euro attraverso dei bonus da presentare agli esercenti che a sua volta si sono accrediti sul portale. In pratica, il 40% degli aventi diritto. E finora la Presidenza del Consiglio ha speso solo il 6,3% di quanto stanziato.
A non funzionare sembra che sia stato il farraginoso sistema per ottenere l’identità digitale necessaria all’accreditamento sul portale per staccare i coupon ma anche il fatto che i ragazzi non abbiano trovato teatri, musei, negozi e librerie che hanno aderito all’iniziativa. “I cinquecento euro sono stati solo una paghetta e nulla di più. Ci sono pochi esercenti – spiega Gian Marco Monfreda, portavoce della Rete degli Studenti Medi – che si sono registrati. Persino nelle grandi città non si trovano negozianti che partecipano a questo progetto e fuori dalle metropoli o dai capoluoghi di provincia ci sono realtà dove non c’è un solo punto vendita che ha aderito all’iniziativa. Per esempio in Sicilia, a Ragusa e Trapani ci sono zero esercenti aderenti, a Siracusa sono pochi. Eppure la cultura non è solo per chi abita nelle metropoli”. Osservazioni confermate dall’infografica pubblicata sulle pagina della Stampa dove su una mappa dell’Italia vengono segnalate le zone con i negozi aderenti: su 8mila comuni, 7.012 non hanno neanche un esercizio che ha aderito all’iniziativa.
La difficoltà a spendere i soldi governativi ha messo in moto l’ingegno dei ragazzi che hanno alimentato un mercato nero dei coupon sui social network: “Hanno iniziato a vendere i voucher per avere soldi. Avremmo preferito una manovra che garantisse l’equità sociale. Va detto con chiarezza: molti di noi non avevano proprio necessità di quei 500 euro”, sottolinea Monfreda.
In sostanza il provvedimento di Renzi non ha cambiato di una virgola la sensibilità culturale dei ragazzi: “Gli unici che hanno staccato i coupon – dice Anni – sono i diciottenni che grazie alla famiglia sono già predisposti a leggersi un libro o ad andare a teatro. Questo strumento self-service non ha aiutato chi è più svantaggiato dal punto di vista del consumo culturale”.
A denunciare le difficoltà di questo sistema di accreditamento è anche Rosario Trefiletti, presidente di Federconsumatori: “Tutto quello che si fa per i giovani va bene ma qui serve lavoro. Non voglio sparare contro questo provvedimento ma serve occupazione. Solo questo. Resta il fatto che per ottenere questo Bonus non è stato facile per i ragazzi. Molte cittadine non avevano negozi convenzionati”.
Scuola
Bonus cultura da 500 euro? Un flop. “Pochi ragazzi lo hanno usato. Molte librerie e musei non hanno aderito”
La Stampa riporta i dati dei giovani che hanno aderito all'iniziativa: su 572.437 ragazzi solo 230mila si sono iscritti alla piattaforma “18App”. Rete degli studenti medi: "In alcune zone, non ci sono punti vendita che partecipano"
“Chi non comprava libri continua a non acquistarne, chi non andava al cinema e a teatro continua a non andare. Il Bonus Cultura è stato un flop perché non ha cambiato nulla”. Giole Anni, il segretario nazionale del movimento studenti di Azione cattolica, è lapidario quando gli si chiede di commentare i dati riportati oggi su La Stampa in merito al fallimento del provvedimento del Governo Renzi per i diciottenni. Secondo i dati riportati dalla Presidenza del Consiglio, su 572.437 ragazzi che hanno compiuto 18 anni solo 230mila si sono iscritti alla piattaforma “18App” che consente di spendere i 500 euro attraverso dei bonus da presentare agli esercenti che a sua volta si sono accrediti sul portale. In pratica, il 40% degli aventi diritto. E finora la Presidenza del Consiglio ha speso solo il 6,3% di quanto stanziato.
A non funzionare sembra che sia stato il farraginoso sistema per ottenere l’identità digitale necessaria all’accreditamento sul portale per staccare i coupon ma anche il fatto che i ragazzi non abbiano trovato teatri, musei, negozi e librerie che hanno aderito all’iniziativa. “I cinquecento euro sono stati solo una paghetta e nulla di più. Ci sono pochi esercenti – spiega Gian Marco Monfreda, portavoce della Rete degli Studenti Medi – che si sono registrati. Persino nelle grandi città non si trovano negozianti che partecipano a questo progetto e fuori dalle metropoli o dai capoluoghi di provincia ci sono realtà dove non c’è un solo punto vendita che ha aderito all’iniziativa. Per esempio in Sicilia, a Ragusa e Trapani ci sono zero esercenti aderenti, a Siracusa sono pochi. Eppure la cultura non è solo per chi abita nelle metropoli”. Osservazioni confermate dall’infografica pubblicata sulle pagina della Stampa dove su una mappa dell’Italia vengono segnalate le zone con i negozi aderenti: su 8mila comuni, 7.012 non hanno neanche un esercizio che ha aderito all’iniziativa.
La difficoltà a spendere i soldi governativi ha messo in moto l’ingegno dei ragazzi che hanno alimentato un mercato nero dei coupon sui social network: “Hanno iniziato a vendere i voucher per avere soldi. Avremmo preferito una manovra che garantisse l’equità sociale. Va detto con chiarezza: molti di noi non avevano proprio necessità di quei 500 euro”, sottolinea Monfreda.
In sostanza il provvedimento di Renzi non ha cambiato di una virgola la sensibilità culturale dei ragazzi: “Gli unici che hanno staccato i coupon – dice Anni – sono i diciottenni che grazie alla famiglia sono già predisposti a leggersi un libro o ad andare a teatro. Questo strumento self-service non ha aiutato chi è più svantaggiato dal punto di vista del consumo culturale”.
A denunciare le difficoltà di questo sistema di accreditamento è anche Rosario Trefiletti, presidente di Federconsumatori: “Tutto quello che si fa per i giovani va bene ma qui serve lavoro. Non voglio sparare contro questo provvedimento ma serve occupazione. Solo questo. Resta il fatto che per ottenere questo Bonus non è stato facile per i ragazzi. Molte cittadine non avevano negozi convenzionati”.
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Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Delmastro è sottosegretario alla Giustizia, la sua condanna è grave già solo per questo. In più questa condanna arriva perché ha usato i suoi attuali poteri di sottosegretario per manganellare l'opposizione in Parlamento rivelando informazioni che non potevano essere rivelate. C'è un evidente e gigantesco problema politico. Non può restare al suo posto, è inaccettabile". Così Anna Ascani, Vicepresidente della Camera e deputata dem, intervenendo a Metropolis.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - “Senza disciplina. Senza onore. Doveva dimettersi ben prima, a prescindere dalla condanna. Ogni minuto di permanenza in carica di Delmastro è un insulto alle istituzioni”. Così sui social Peppe Provenzano della segreteria del Partito Democratico.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto nel pomeriggio al Quirinale, in separate udienze, per la presentazione delle Lettere Credenziali, i nuovi Ambasciatori: S.E. Vladimir Karapetyan, Repubblica di Armenia; S.E. Roberto Balzaretti, Confederazione Svizzera; S.E. Francella Maureen Strickland, Stato Indipendente di Samoa; S.E. Amb. Matthew Wilson, Barbados; S.E. Augusto Artur António da Silva, Repubblica della Guinea Bissau; S.E. Noah Touray, Repubblica del Gambia; S.E. Richard Brown, Giamaica. Era presente il Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Edmondo Cirielli. Si legge in una nota del Quirinale.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Shame". Ovvero, 'vergogna'. E' il commento via social di Enrico Letta al post di Donald Trump in cui ha insultato Volodomyr Zelensky.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - “'Con disciplina e onore' prevede la Costituzione. La condanna di oggi conferma invece che Delmastro ha usato informazioni riservate acquisite nel suo ruolo di Governo per colpire avversari politici, passandole al suo coinquilino. Chissà se almeno stavolta Giorgia Meloni ritroverà la coerenza con sé stessa, pretendendone le dimissioni". Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
Tel Aviv, 20 feb. (Adnkronos/Afp) - Migliaia di israeliani si sono radunati nella piazza di Tel Aviv, soprannominata "Piazza degli ostaggi", e hanno osservato un minuto di silenzio dopo che Hamas ha consegnato i corpi di quattro ostaggi di Gaza. Il minuto di silenzio è stato osservato all'inizio di una manifestazione di solidarietà con le famiglie degli ostaggi uccisi, tra cui, secondo Hamas, ci sono tre membri della famiglia Bibas.
Roma, 20 feb. (Adnkronos) - "Digital Europe è il nuovo programma di finanziamento della Commissione Europea che promuove e sovvenzione progetti basati sulla trasformazione digitale; l’obiettivo del programma è sviluppare tecnologie digitali accessibili e renderle disponibili alle imprese, ai cittadini e alle amministrazioni pubbliche". Si legge in una nota.
"Il programma dispone di una dotazione finanziaria pari ad euro 7,5 miliardi che saranno utilizzati per il raggiungimento del duplice obiettivo dell’Unione Europea in merito alla transizione verde e della trasformazione digitale, con focus prioritario in cinque settori cruciali: High performance computing, Intelligenza Articiale, Cybersecurity, Competenze digitali avanzate, Sviluppo e interoperabilità della capacità digitale. Digital Europe intende inoltre aumentare le competenze digitali avanzate, attraverso una costante attività di formazione a studenti, professionisti e lavoratori, nonchè colmare il divario tra la ricerca sulle tecnologie digitali e la diffusione sul mercato. Un altro elemento che contraddistingue Digital Europe come programma, sono i Digital Innovation Hubs".
"Ma cosa sono? Sono i Poli dell’Innovazione Digitale (ma dai tratti non così dissimili a quelli degli sportelli unici) ideati per aiutare le aziende, in particolare le PMI, a migliorare la loro dotazione e la conoscenza del mondo digitale; queste attività formative – e non solo – avranno il triplice obiettivo di sostenere la transizione digitale e la sostenibilità delle aziende, di aumentarne la competitività a livello internazionale e di migliorare i processi di business/produzione, i prodotti o i servizi utilizzando le tecnologie digitali. Il programma si inserisce in una rete di programmi e misure predisposte dall’Unione Europea per è complementare a una serie di altri programmi a sostegno della trasformazione digitale come: Horizon Europe, CEF – Connecting Europe Facility, EU4Health, InvestEU, RFF – Recovery and Resilience Facility, PAC e relativa strategia di trasformazione digitale, Politica di coesione dell’Unione Europea".