Accuse “strumentali“, “infondate” e “fuorvianti“, che hanno “la finalità di intimidire” e arrivano da un azionista di controllo i cui rappresentanti in consiglio di amministrazione hanno commesso “numerose irregolarità” accertate a vario titolo da Consob, Procura, Tribunale di Parma e, da ultimo, dal collegio sindacale. Così il fondo Amber, socio di minoranza di Parmalat, bolla il contenuto dell’esposto presentato all’authority di vigilanza sui mercati dai francesi di Lactalis, che hanno la maggioranza del gruppo di Collecchio e puntano ora, attraverso un’opa il cui prezzo mercoledì è stato giudicato congruo dal cda, a acquisire la totalità delle azioni per poi toglierle da Piazza Affari. L’esposto denuncia “una pluralità di scorrettezze informative” da parte del fondo in merito al valore di Parmalat.
Amber, il cui rappresentante Umberto Mosetti ritiene troppo bassa la cifra proposta dall’azienda dei Besnier, “respinge con determinazione le accuse ingiustificate, riservandosi di tutelare la propria reputazione nelle sedi più appropriate, e conferma di ritenere non adeguato il prezzo d’Opa”. In una nota, il fondo ricorda che, sotto la gestione di Lactalis, Parmalat “ha sottoperformato di oltre 100 punti percentuali il settore Food & Beverage europeo e la corporate governance della società è drammaticamente peggiorata“, con la conclusione di “operazioni con parti correlate”, quale l’acquisizione dell’americana Lag che faceva capo all’azionista di controllo, rispetto alle quali sono state “accertate numerose irregolarità”.
Secondo Amber le contestazioni di Lactalis hanno quindi “la finalità di intimidire un azionista di minoranza che in questi anni, con le sue critiche e perplessità, ha cercato solo di tutelare gli interessi del mercato e di Parmalat stessa”. Entrando nel merito delle accuse, “l’affermazione secondo la quale Lag è stata pagata 8,1 volte l’Ebitda (o margine operativo lordo, un indicatore di redditività, ndr) appare sorprendente” in quanto, senza l’intervento di Amber, “il multiplo effettivamente pagato per Lag sarebbe divenuto pari a 10,7 volte l’Ebitda ricalcolato ai fini dell’aggiustamento del prezzo”.
Quanto all’accusa di prospettazioni “gravemente infondate” relativamente all’Ebitda atteso per il 2018, “gli unici dati ai quali Amber ha fatto pubblicamente riferimento sono le stime degli analisti, redatte sulla base delle informazioni e delle rassicurazioni fornite dal management stesso di Parmalat”. Di conseguenza “definire gravemente infondate le informazioni fornite dalla società fino a un mese prima dell’annuncio dell’Opa da parte dell’azionista di maggioranza, ci pare indice di non corretta né chiara informazione al mercato”.