Quindici persone. Età media 60 anni almeno. Gli attivisti del Popolo della Famiglia di Mario Adinolfi provano a sfruttare l’onda mediatica del Festival manifestando contro “l’ideologia gender nelle scuole”, “l’utero in affitto che crea orfani” e tutto l’armamentario ormai consueto delle sparute truppe adinolfiane.
Tra cartelli apocalittici e signore attempate che si riparano dal vento gelido che spira in riviera, il più attivo è l’unico giovane del gruppo, calabrese d’origine ma trapiantato al Nord da anni. Cerca di usare un approccio moderato e dialogante, ma la discussione si interrompe su una scoglio insormontabile: “Ma davvero secondo voi discendiamo dalle scimmie?”. Ecco, appunto.