"Il dipendente comunale stipulava assicurazioni da almeno 20 anni come forma di investimento a basso rischio e basso rendimento. Non parliamo certo di cifre iperboliche", ha detto l'avvocato Luponio, parlando dell'interrogatorio del suo assistito. Le polizze attive sarebbero "forse una decina", e "i beneficiari erano tutti all’oscuro"
Le assicurazioni sulla vita stipulate da Salvatore Romeo? “Le faceva da almeno 20 anni”. I beneficiari di quelle polizze? “Erano all’oscuro“. La nomina del dipendente comunale al vertice della segreteria politica del Campidoglio? “Romeo non è entrato nell’iter formativo della delibera”. Parola di Riccardo Luponio, legale del dipendente comunale che ieri è stato interrogato per cinque ore dai procuratore aggiunto Paolo Ielo e al sostituto Francesco Dall’Olio. Romeo è indagato per abuso d’ufficio in concorso con la sindaca di Roma Virginia Raggi per la sua stessa nomina a capo della segreteria politica della prima cittadina.
“Romeo non è entrato nell’iter formativo della delibera sulla sua nomina. Non era affar suo“, ha detto il legale, sottolineando che il suo assistito “non è tanto esperto di procedure amministrative o di diritto come si potrebbe pensare. È un tecnico, un economista, è stato scelto come capo segreteria per le sue competenze, inserito nello staff della sindaca per un rapporto di stima e di fiducia”. La nomina di Romeo era stata ordinata da una delibera datata 9 agosto 2016 nella quale però lo stipendio non veniva indicato esplicitamente, ma attraverso riferimenti legislativi, che non rendevano immediatamente deducibile la somma. Quell’atto non sarebbe stato passato al vaglio del Gabinetto per verificarne la legittimità: da qui l’ipotesi di abuso contestata a Raggi e Romeo.
L’altro argomento affrontato nell’interrogatorio è quello legato alle polizze vita in cui Romeo aveva indicato come beneficiari la stessa Raggi ed anche alcuni esponenti del M5S. “Si è parlato diffusamente delle polizze, ma non c’è stata al riguardo alcuna nuova contestazione da parte dei pm”, ha detto l’avvocato Luponio, spiegando che “il dottor Romeo stipulava polizze da almeno 20 anni come forma di investimento a basso rischio e basso rendimento. Non parliamo certo di cifre iperboliche”. Secondo l’avvocato le polizze attive sarebbero “forse una decina”, e “i beneficiari delle polizze stipulate da Romeo erano tutti all’oscuro, come aveva già detto lo stesso Romeo”. “Il tema delle polizze – ha ribadito sempre l’avvocato – è collaterale rispetto alla contestazione dell’abuso d’ufficio e alla delibera della Giunta con cui venne nominato Romeo. Qualcuno ha voluto trovare un collegamento tra le polizze e la nomina di Romeo, ma non esiste affatto. La procura ha fatto degli accertamenti su un eventuale collegamento e noi abbiamo risposto e chiarito su tutto. È stato chiesto a Romeo della genesi, del perché dei beneficiari e del funzionamento delle polizze”.
Durante il lungo interrogatorio di ieri i pm hanno chiesto al funzionario anche informazioni sui suoi rapporti “con tutti i componenti della squadra formata in vista delle elezioni” comunali, in primis Virginia Raggi. “È stato chiesto a Romeo come è nato il rapporto con Raggi e con gli altri, un rapporto di stima e di fiducia“, ha detto Luponio. E il rapporto con Raffaele Marra? Ci sono state domande su questo tema? “Sì, ma anche se questo esula dal tema principale dell’interrogatorio”, ha risposto il legale dell’ex capo della segreteria della sindaca. L’avvocato ha negato che i pm abbiano chiesto al suo assistito delle chat in cui parlava di nomine Marra, arrestato il 16 dicembre scorso.