Da Piazza Verdi è partito nel pomeriggio un nuovo corteo. I circa 300-400 manifestanti, dopo il passaggio nel centro cittadino, si sono diretti verso l'università: è cominiciato il lancio di bottiglie e petardi, a quel punto la polizia in assetto antisommossa ha caricato con i manganelli
Ancora tafferugli e cariche in zona universitaria dopo la nuova manifestazione degli studenti a Bologna. Da Piazza Verdi è partito nel pomeriggio un corteo lanciato dal Collettivo universitario autonomo (Cua) e da altri collettivi, dopo lo sgombero di giovedì della biblioteca di Discipline umanistiche in via Zamboni 36, nell’ambito di una protesta che prosegue da alcuni giorni contro i tornelli all’ingresso dell’Università. Gli studenti hanno avanzato prima di entrare in contatto con gli agenti, proteggendosi con una barriera di plexiglass e caschi, almeno nelle prime fila. È partito il lancio di bottiglie e di almeno due grossi petardi. La polizia in assetto antisommossa ha caricato manganellando i manifestanti e avanzando per diversi metri.
Dopo gli scontri in via Zamboni due attivisti dei collettivi bolognesi sono in stato di arresto: il provvedimento è stato preso dalla polizia di Stato nei confronti di un ragazzo e una ragazza, tra i più attivi nella prima fila del corteo quando c’è stato il contatto con le forze dell’ordine. Rispondono di resistenza a pubblico ufficiale aggravata e saranno processati in direttissima sabato. Sono difesi dall’avvocato Marina Prosperi. In Questura era stata portata anche un’altra giovane, poi rilasciata.
Il corteo non si è disperso dopo i tafferugli: se alcuni studenti sono rimasti di fronte alla polizia, seduti a terra a cantare, il grosso dei manifestanti è ripartito lungo via delle Moline ed è tornato indietro fino ad arrivare sui viali di circonvallazione. All’incrocio con ponte Matteotti è stata bloccata tutta la carreggiata che va verso la stazione ferroviaria. Poi di nuovo rotta verso Piazza Verdi: auto ferme, bus incolonnati e vigili impegnati a tentare di limitare i danni ad ogni incrocio. Le centinaia di manifestante si sono disperse una volta ritornate in Piazza Verdi, dandosi appuntamento a sabato pomeriggio per una nuova manifestazione, con partenza alle 17 dallo stesso luogo.
Fino al momento degli scontri, il corteo era sfilato per le vie del centro storico, senza incidenti. I manifestanti si sono radunati nella piazza, dov’è comparsa una protezione in plexiglas coperta da uno striscione con scritto “36 libero. Coccia e Ubertini fuori da Bologna”, rivolto contro il questore e il rettore. Poi il corteo è partito imboccando via Petroni. Dal megafono, in attesa che la manifestazione si mettesse in moto, si è tornati sulle “selvagge e brutali aggressioni” di giovedì esprimendo anche solidarietà all’Xm24, centro sociale sotto sfratto.
Il corteo ha proseguito per via San Vitale e poi sotto le Due torri. Molti manifestanti hanno agitato cartelli e anche libri, “come quelli su cui ieri volevamo studiare in biblioteca quando è arrivata la polizia”. Molti i cori contro il rettore Francesco Ubertini e contro la polizia: in via San Vitale è stato anche allontanato dai manifestanti un agente in borghese con la telecamera in mano. Dopo il passaggio nel pieno centro di Bologna, i 300-400 manifestanti sono tornati in zona universitaria. Lì sono cominciati gli scontri con la polizia.