Una parte di profondo nord contro i vertici della Lega. In Franciacorta, nel bresciano, vengono azzerate sezioni del partito e i militanti sono in rivolta; il tutto a causa degli interessi di via Bellerio per la municipalizzata locale, Cogeme. “Siamo fieri di non far più parte di questo movimento” ha detto Alessandro Orisio, consigliere comunale a Urago D’Oglio ed ex fedelissimo in casacca verde, durante una diretta Facebook dello scorso 31 gennaio in cui è stata denunciata la situazione. “Negli ultimi otto mesi – ha spiegato Orisio – si sono succeduti ben 3 cda in Cogeme. Il primo è stato eletto con all’interno figure quali Giulio Centemero, persona vicina a Matteo Salvini e membro del comitato amministrativo della Lega, ovvero persone che del nostro territorio locale nulla conoscevano”. La sezione della Lega di Urago è stata azzerata. A Pontoglio è pure lì crisi. A pochi chilometri più in là, a Castrezzato, qualcosa di simile s’è consumato qualche mese prima e a Rovato, infine, fu addirittura il sindaco (sempre leghista), dopo essere stato sfiduciato, ad accusare i vertici di via Bellerio.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il voto espresso l’8 luglio 2016 nel Cda di Cogeme, quando lo si sarebbe dovuto rinnovare a seguito dell’ingresso in A2a di Lgh (gruppo del quale anche la multi utility franciacortina fa parte). Urago D’Oglio conta per il 3,9 per cento, ma i leghisti che controllano l’amministrazione, compreso il primo cittadino Antonella Podavitte, alla vigilia del voto danno l’idea di non volersi adeguare agli ordini di partito. Sul cellulare di Massimo Frigé, il segretario della Lega locale, arriva un messaggio del tipo: “Falla stare a casa (riferito al sindaco). Se salta tutto per colpa di Urago non so come va a finire”. Ingerenze nella vita amministrativa di una borgata, giudicate intollerabili. Alla fine verrà eletto alla presidenza di Cogeme Dario Lazzaroni, ma Urago conquisterà un consigliere.

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Ma non finisce qui. Altra frattura si consuma al momento del rinnovo dei vertici di Lgh, nell’ottobre scorso, una volta attuata la fusione con A2a. Cogeme, assieme ad altre multiutility viene chiamata ad esprimere il proprio voto, pesando per il 31 per cento del capitale. Sarà l’unico voto leghista espresso in quel contesto, visto che tutte le altre municipalizzate fanno capo a uomini del Pd.

Quel che accade, lo spiega Orisio in conferenza stampa: “A seguito di un accordo tra Lega Nord e Pd, veniva data la presidenza al vice segretario provinciale del Partito democratico Antonio Vivenzi (già consulente di Palazzo Chigi durante il Governo Renzi) e veniva eletto nel consiglio Paolo Formentini. Morale della favola, chi ha contribuito alla nostra espulsione siede oggi nel cda di Lgh e va a bracciatto col Pd”. Circostanza dimostrata anche da una chat Telegram, in cui il vertice della sezione franciacortina della Lega afferma: “L’accordo è stato fatto per avere 3 anni di pace”.

Il segretario della Lega Nord bresciana, Paolo Formentini, non vuole scendere nei dettagli ma dichiara: “In Lgh non avevamo i numeri per fare diversamente. Mi dispiace – aggiunge – quanto successo ad Urago. Del resto a loro era stato chiesto semplicemente di rispettare le decisioni prese a maggioranza ai vertici del partito. Detto questo – conclude – non è affatto vero che in Franciacorta la Lega sia in crisi”. Parole che cozzano contro quanto dichiarano pubblicamente dai militanti di Urago D’Oglio.

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