Il segretario uscente di Podemos Pablo Iglesias ha vinto il duello interno con il suo numero due Íñigo Errejón al congresso del palazzo Vistalegre a Madrid: la sua lista è arrivata prima con il 58%, contro il 37% ottenuto da quella del suo vice uscente, secondo Efe. Iglesias aveva minacciato di lasciare la guida del partito se la sua lista non fosse arrivata prima alle primarie per il rinnovo per quattro anni della direzione del partito.

Il professore si conferma leader di Podemos, la formazione politica spagnola nata nel 2014 sull’onda del movimento degli indignados. E’ stato rieletto alla segretaria generale con l’89,09% dei voti, contro l’altro candidato Juan Moreno Yagüe, fermo al 10,91%. Ma ciò che contava, almeno nella lotta interna al partito, era soprattutto il voto sulla composizione del consiglio e quello sui documenti presentati, dove a Iglesias si era contrapposto il gruppo guidato da Errejón, portavoce di Podemos e attualmente alla guida della segretaria politica. Per quanto riguarda la direzione, il gruppo di Iglesias ne controllerà circa il 60%, con 37 consiglieri, contro i 23 di Errejón e 2 degli anticapitalisti.

Per quanto riguarda il voto sul documento politico, quello di Iglesias (‘Podemos Para Todas’) si è imposto con il 56,04% dei voti (86.946), superando quello di Errejón (‘Recuperar la Ilusión’), che ha ottenuto il 33,71% delle preferenze (51.701 voti). A seguire il documento ‘Podemos en Movimiento’ (8,93% dei voti).

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