Quando domani sera entrerà al Santiago Bernabeu cercherà di portare a termine una missione difficile: “Non so ancora come, ma dovrò nascondere l’ultrà napoletano che è in me”. Se Real Madrid-Napoli si fosse giocata un anno fa, Alessandro Laberinto non si sarebbe neanche posto il problema. Ma da agosto la sua nuova casa è la capitale spagnola e il suo datore di lavoro porta la camiseta blanca. Così lui, 23 anni, nato e cresciuto alle pendici del Vesuvio, per gli ottavi di Champions sarà costretto a comprimere le emozioni. Almeno all’esterno. “È il sogno di una vita, davvero. Anche perché ho sempre seguito il Real, ancor prima di trasferirmi a Madrid per lavoro. Se non ci fosse il Napoli, sarebbe la mia squadra. Ma in questo momento, come sempre, ho voglia che gli azzurri vincano. Sarebbe una grande soddisfazione battere il club più titolato al mondo e proseguire l’avventura europea”, racconta pochi giorni prima della sfida a ilfattoquotidiano.it, subito dopo aver terminato la sua giornata lavorativa negli uffici del Real.
Perché Alessandro, alla Casa Blanca, è di casa da fine giugno: la sua scrivania è nell’ufficio marketing, dipartimento Piattaforma digitale. È tutto merito di un master svolto all’Universidad europea di Madrid, con cui il Real collabora. Questa avventura, però, affonda le radici un po’ più lontano. “Finito il liceo mi sono trasferito all’Università americana John Cabot, a Roma. Dopo la laurea in Business Administration, avevo in mente di fare un master che fosse collegato allo sport”. La grande passione del ragazzo real-napoletano: “Giocavo a calcio, ma ho dovuto smettere a causa di un incidente. Volevo conciliare studio e passione. In Italia non c’era nulla di davvero attrattivo, quindi ho tentato l’avventura con l’Universidad europea, dove si tiene un master in marketing sportivo grazie alla partnership con il Real”. Venticinque studenti da selezionare in tutto il mondo, un’impresa che si può realizzare in autostrada. “Quando mi ha chiamato il direttore per il colloquio telefonico, ero in viaggio. Mi sono fermato al primo autogrill, lì è iniziato tutto – ricorda Alessandro – Era un venerdì, il lunedì ero già dentro”.
E poco dopo l’inizio del master, ecco il primo assist: quattro studenti, in base al rendimento, avrebbero potuto svolgere un tirocinio di cinque settimane in un dipartimento del Real. Alessandro rientra nel poker e viene inserito nel gruppo di lavoro che si occupa delle sponsorizzazioni. “Mi inclusero in molte attività, più di quanto mi aspettassi. Con il dovuto rispetto dei ruoli, qui, anche se sei solo di passaggio, lavori davvero”. Neanche il tempo di concludere la collaborazione, che arriva un nuovo passaggio al bacio. Microsoft mette a disposizione un progetto all’interno di una campagna marketing per il Real, una sorta di simulazione. Quella di Alessandro, realizzata in collaborazione con un altro studente dell’Universidad, combacia perfettamente con un’iniziativa che il dipartimento di marketing e digital media delle merengues avevano già in cantiere. Ed è la svolta definitiva.
“Mi hanno voluto dentro da fine giugno per un internship di sei mesi nel dipartimento della Piattaforma digitale. Mi hanno formato e dato la possibilità di lanciare individualmente campagne per la Spagna e per il resto del mondo”, spiega Alessandro che, in sostanza, gestisce assieme a un collega la piattaforma Microsoft che manda le newsletter ai fan riguardo tutto ciò che gira attorno al mondo del Real. Il progetto punta a coinvolgere quanti più tifosi possibili tra i 450 milioni che si stima seguano Cristiano Ronaldo e compagni in tutto il mondo. E prima di Natale è arrivato il rinnovo del contratto per altri sei mesi. “In Italia non esiste un club che abbia una collaborazione del genere con un’università. Solo la Juventus, attraverso un suo sponsor di risorse umane, ha in piedi un’iniziativa di questo tipo. Ma comunque al di fuori dell’università, il luogo naturale per trovare studenti o neo-laureati che possano iniziare un percorso lavorativo”.
Che vuol dire anche momenti di svago e conoscenze inusuali: “Ogni giovedì organizziamo una partita tra impiegati ed ex giocatori o tecnici del Real sui campi dove si allena la prima squadra. Un anno fa giocavo a calcetto con i miei amici – sorride – Solo ora sto iniziando a vivere tutto questo come la quotidianità, mentre i miei genitori continuano a percepirla come una benedizione”. Così mercoledì il ragazzo napoletano avrà il cuore combattuto, almeno un po’. “In ufficio ci prendiamo in giro da giorni. È una partita attesa anche a Madrid. Sanno bene che il Napoli è in un buon momento di forma e gioca un calcio di livello. Il giorno del sorteggio pensavano si trattasse di un accoppiamento morbido, ma gli azzurri sono molto cresciuti nelle ultime settimane, mentre il Real ha qualche giocatore piuttosto acciaccato. Qualcuno qui crede che potremo riuscire nel colpaccio”. Anche Alessandro? “No, vince il Real 2-1. La qualificazione rimane aperta e poi al San Paolo…”.