Società

Un clistere? Sì, grazie (meglio se a Pordenone)

Alla stazione di Milano Centrale ho incontrato un carissimo amico che non vedevo da molto tempo: tutto elegante, azzimato, pettinatissimo, con una valigetta di pelle scura. “Ciao carissimo, quanto tempo è passato! Dove vai di bello?”, gli ho chiesto. “Ciao, sto andando a Pordenone a fare un clistere“, “Ah, sei diventato medico?”, chiedo. “Non proprio“, risponde. Mi ha spiega che su internet ha pescato una donna di Pordenone che ha una vera passione per il clistere. Ci sono rimasto di “cacca” in un primo momento. Con fare professorale ha aggiunto che si tratta di una parafilia chiamata clismafilia, pratica erotica molto antica, già nota nell’antico Egitto. Le associazioni mentali possono essere molto pericolose, mentre parlava nella mia testa si è formata l’immagine di una mummia con un clistere nel retto.

Ci siamo salutati con una stretta di mano calorosa, era in ritardo, e l’ho visto allontanarsi con passo felpato e la sua valigetta di pelle scura oscillante nell’indifferenza generale.
Dio! Gli esseri umani sono meravigliosi! Una donna si trova a Pordenone in trepida attesa di un clistere. E sono sicuro che il mio amico farà un lavoro ben fatto, è sempre stato uno preciso, metodico.

Rientrando a casa mi sono messo a riflettere sulla mia misera vita sessuale, in fondo, a parte certe mie passioni voyeuristiche, ho una sessualità normale, mi piacciono i baci, le carezze, i succhiotti sul collo, arrivo anche a concepire sculacciamenti, ma clisteri no, e poi a Pordenone! Le vie del sesso sono infinite, e nel rispetto reciproco mi sembra che sia divertente darsi all’esplorazione, secondo ovviamente i gusti personali.

E mi sia concessa una provocazione finale: vorrei riabilitare la figura del “vecchio bavoso”. Una cosa che non amo di certi anziani è il loro parlare esclusivamente di problemi di salute, medici, radiografie e pillole per la pressione. Vorrei incontrare invece un vecchio ancora fremente e pulsante, un vecchio che ancora non si è arreso al disfacimento dell’età, che ancora sogna baci, sesso, amore e carezze. Anche io mi sto avvicinando ai 50, e anche se la terza età è ancora lontana, sento un principio di bava alla bocca quando esco per strada e mi passa a fianco una fanciulla in fiore.

E un giorno vorrei fare un film porno sulla terza età, solo attori e attrici sopra i sessanta. Sarebbe un capolavoro, lo so, so che filmerei i rapporti sessuali con venerazione per questi vecchietti, arzilli e vivi. Non dobbiamo permettere al tempo di prosciugare anche la nostra libido. Giammai!

Tornando alla signora di Pordenone, chissà come le si illumineranno gli occhi quando il mio amico aprirà quella meravigliosa valigetta di pelle scura! Faranno quello che devono fare e poi forse andranno a farsi una passeggiata in un parco, magari mano nella mano.