Gli “scissionisti”/4 – Massimo D’Alema
no e si d'alema 675Al congresso precedente ha sostenuto il suo “delfino”, Gianni Cuperlo. Dopo la sconfitta sembrava voler collaborare con il nuovo segretario Renzi, ma poi D’Alema – da fuori – ha cominciato a criticare in modo sempre più forte l’operato del governo Renzi e il calo di consensi e di iscritti del partito. L’acme dello scontro al referendum costituzionale, in occasione del quale l’ex segretario dei Ds è diventato uno dei leader del No.

La presenza di Renzi ha spinto D’Alema al ritorno alla politica attiva, fino alla presenza quasi straordinario alla direzione del Pd di lunedì scorso. Massimo D’Alema non ha una particolare corrente con cui muoversi dentro l’assemblea, ma viene considerato uno dei primi ispiratori della “resistenza” a Renzi. Il primo – questa almeno è l’accusa – a pronunciare la parola scissione. Proprio nel giorno in cui Renzi tornava a un’uscita pubblica con l’assemblea degli amministratori Pd dopo la sconfitta al referendum e le dimissioni da presidente del Consiglio. L’associazione “Conseno” di D’Alema venerdì terrà il suo primo evento.

 

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Pd tra lealisti, scissionisti, lupi solitari, pontieri: mappa delle fazioni all’assemblea che può portare all’addio

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