Cronaca

Suicidio 16enne a Lavagna, Giovanardi: “Fedez, J-Ax e Saviano cattivi maestri. La canna fa danni”

Caso Lavagna? Propongo che il toccante e intenso discorso della madre del ragazzo suicida venga trasmesso in tutte le scuole d’Italia come manifesto educativo“. Così, ai microfoni di Ecg Regione (Radio Cusano Campus), il senatore di Idea, Carlo Giovanardi, esordisce nel suo fluviale commento sul caso del 16enne che lunedì si è tolto la vita durante una perquisizione domestica da parte delle Fiamme Gialle, nella casa dove viveva con la madre, a Lavagna. Ieri, nel corso dei funerali del ragazzo, la madre, che si era rivolta alla Guardia di Finenza proprio lunedì per chiedere aiuto, ha ringraziato i militari. “Quello che ha detto la signora con grande coraggio, determinazione e convinzione” – continua Giovanardi – ” è quello che tutti gli educatori dovrebbero fare. Quella madre, eroica e generosa, aveva il dovere di insegnare il bene e il male, di impedire che il figlio finisse in una situazione tragica che gli rovinasse la vita”. Il parlamentare poi attacca il giornalista del Corriere della Sera, Massimo Gramellini, lo scrittore Roberto Saviano e il sottosegretario Benedetto Della Vedova. “Questi” – accusa – “pensano che la droga si debba dare anche ai minorenni? Qui c’è già chi sta tentando di criminalizzare quei due poveri eroici genitori. La Guardia di Finanza che ha fatto solamente il proprio dovere. Nessuno può dire che quei genitori hanno fatto male a chiamare la Finanza. Chi dice questo si deve vergognare“. Giovanardi passa poi all’attacco del rapper Fedez: “Come si toglie la droga dalle scuole? Intanto, iniziando a tacciare tutti i cattivi maestri, da Saviano fino a Fedez i quali cantano la bellezza della droga, il fumo, che come è noto dai 3 ai 18 anni comporta danni cerebrali irreversibili. Un ragazzo di 14 anni quando vede i suoi idoli che gli dicono ‘drogati’, ‘fatti le canne’, viene influenzato. Fedez e J-Ax inneggiano alla liberalizzazione della cannabis, questi qui sono idoli dei giovani che cantano che, drogandosi, non succede nulla. Io invece” – chiosa – “sto con questi straordinari genitori, cerco di contrastare un fenomeno che comporta migliaia di giovani che finiscono nelle comunità di recupero, sto contro tutti quelli che lo favoriscono, lo promuovono o lo cantano”