Debuttò come regista e sceneggiatore nel 1969 con Io e Dio, prodotto da Vittorio De Sica. Si dedicò al genere western, poi affrontò temi sociali, dal terrorismo alle morti bianche
E’ stato regista, sceneggiatore e senatore eletto tra le fila di Alleanza Nazionale. Pasquale Squitieri, 78 anni, si è spento a Roma all’Ospedale Villa San Pietro. Era nato a Napoli il 27 novembre del 1938. La notizia è stata diffusa questa mattina dal fratello Nicola, la seconda moglie Ottavia Fusco, la figlia Claudia all’ospedale Villa San Pietro di Roma. La camera ardente sarà allestita il 19 febbraio dalle 11 alle 18.
Debuttò come regista e sceneggiatore nel 1969 con Io e Dio, prodotto da Vittorio De Sica. Sulla falsariga di registi come Sergio Leone si dedicò al genere spaghetti western con Django sfida Sartana (1970) e La vendetta è un piatto che si serve freddo (1971). Poi passò a temi sociali con L’ambizioso (1975), Il prefetto di ferro (1977) e Corleone (1978) riguardano i contatti tra mafia e politica; Viaggia, ragazza, viaggia, hai la musica nelle vene (1974) e Atto di dolore (1990) hanno come tema principale la droga; Gli invisibili (1988) il terrorismo; L’avvocato de Gregorio (2003) le cosiddette “morti bianche”; Razza selvaggia (1980) e Il colore dell’odio (1990) affrontano l’argomento dell’immigrazione.
Tra i film stoico politici anche I guappi (1973), Claretta (1984) e Li chiamarono… briganti! (1999), film sul brigantaggio postunitario che narra la storia del suo maggior rappresentante Carmine Crocco. Quest’ultima è probabilmente la sua opera più discussa, tanto da essere immediatamente ritirata dalle sale cinematografiche in circostanze mai chiarite: secondo alcuni per l’insuccesso al botteghino, per altri perché boicottata e tacciata di revisionismo. Già senatore della Repubblica per Alleanza Nazionale, Squitieri è stato legato sentimentalmente dagli anni Settanta all’attrice Claudia Cardinale. Dal 2003 aveva avviato un rapporto sentimentale con l’attrice Ottavia Fusco, che aveva sposato nel 2013.