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Phono Press, l’unica azienda che stampa ancora i vinili in Italia: “Ci vogliono circa otto ore per stamparne uno”

Negli ultimi anni il fatturato di questa azienda di Settala è più che moltiplicato. Sul futuro però De Fassi Negrelli non si sbilancia: “Continuiamo così. Al momento sta andando tutto bene. Ci godiamo questo momento fortunato del vinile. Sono contento della scelta che ho fatto un po’ di anni fa”

di Marco Mazzetti
Phono Press, l’unica azienda che stampa ancora i vinili in Italia: “Ci vogliono circa otto ore per stamparne uno”

“Fino a qualche decennio fa nel milanese c’erano una decina di aziende che producevano vinili. Ora siamo rimasti gli unici in tutta Italia”. La storia della Phono Press parte da Settala, un comune in provincia di Milano. Nello stabilimento di Filippo De Fassi Negrelli sono passati tutti. Ha inciso Tiziano Ferro, Ligabue, i Sex Pistols, Vasco Rossi, Renato Zero e molti altri. La sua passione per i 33 giri gli ha realmente cambiato la vita. “Io sono originario di Padova. Ho rilevato questa azienda nel 2010. Lavoravo come bancario, ma ero affascinato dai vinili. Ho fatto un investimento importante perché ho ristrutturato tutti i macchinari dell’epoca. Ora siamo gli unici in Italia a svolgere tutte le fasi di produzione. Siamo contenti”.

Nell’ultimo periodo è cresciuta la richiesta del vinile. La società di De Fassi Negrelli ne produce in media 60mila al mese. “All’inizio ne stampavamo 20mila. La domanda poi è aumentata ed è diventato un fenomeno globale. Noi lavoriamo principalmente con l’estero. Ci occupiamo anche di ristampe di musica famosa come quella dei Sex Pistols o dei Ramones. Abbiamo clienti in Russia, Germania, Spagna. Un po’ in tutto il mondo”.

Produrre un vinile richiede tempo, fatica e soprattutto attenzione. “Ci vogliono circa otto ore per stamparlo. Vanno completate tutte le fasi come l’incisione dei solchi sugli acetati, lo sviluppo galvanico degli stampi, il pressaggio e infine il confezionamento dei dischi” spiega il titolare. Nella sua azienda a Settala lavorano cinque dipendenti. “È un mestiere molto tecnico, servono manualità e attenzione”. Attualmente la Phono Press sta stampando un disco di una colonna sonora di Morricone, un disco techno e uno di musica elettronica. “Penso che il vinile rappresenti e valorizzi la musica molto di più di un formato digitale. Il cd negli ultimi tempi ha un po’ perso importanza”, prosegue De Fassi Negrelli.

Una delle fasi più importanti è quella finale, quella dell’ascolto. Vincenzo, un dipendente che lavora come trasferista nell’azienda, spiega “C’è sempre un po’ di preoccupazione perché tutto deve essere perfetto. Il mio lavoro consiste nel mettere la traccia sul disco. Il suono deve essere pulito. Non si deve avvertire nessuna interferenza. Altrimenti bisogna rifare tutto”. Negli ultimi anni il fatturato della Phono Press è più che moltiplicato. Sul futuro però De Fassi Negrelli non si sbilancia: “Continuiamo così. Al momento sta andando tutto bene. Ci godiamo questo momento fortunato del vinile. Sono contento della scelta che ho fatto un po’ di anni fa”.

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