La vittoria dell’Uruguay nel sudamericano Sub-20 ha portato alla ribalta i nomi di tanti giovani più o meno noti: da Rodrigo Bentacur a Nicolàs Schiappacasse, passando per Nicolas De La Cruz e Facundo Waller, fino ad arrivare ai bomber Rodrigo Amaral e al Pàjaro Joaquin Ardaiz. Grazie proprio alla doppietta di quest’ultimo nella partita finale vinta per 2-1 ai danni dell’Ecuador ha la Celeste ha conquistato un titolo che mancava ormai da ben 36 anni.

Un movimento calcistico – quello uruguaiano – che si sta riscoprendo sicuramente interessante anche in prospettiva europea: Bentacur è da tempo corteggiato dalla Juve, Schiappacasse è già tra i tesserati dell’Atletico Madrid e per i due terminali offensivi, Amaral e Ardaiz, sicuramente non tarderà ancora per molto una proposta d’oltreoceano.

Ma gli “affari” made in Uruguay non sono mancati neanche per i club di casa nostra. Ad esempio, chiedete al Pescara prima e alla Sampdoria poi, che gran bel giocatore è Lucas Torreira. Ma c’è anche un altro ragazzo, poco più che maggiorenne, che si sta mettendo in luce quest’anno nel Campionato Primavera: si chiama Santiago Rodrìguez, gioca nel Latina e di professione fa la seconda punta.

Le analogie col connazionale Torreira non mancano. Forte fisicamente, grande tecnica e intelligenza tattica (notevolmente accresciuta durante la sua permanenza italiana) e, proprio come il talento della Samp, proviene dalle giovanili del Montevideo Wanderers. La società laziale aveva già inseguito e bloccato il ragazzo nella passata stagione, ma per questioni burocratiche è stato integrato nella rosa della Primavera solo nella scorsa estate.

E con il mister della Primavera nerazzurra, Marco Ghirotto, ho parlato tempo fa proprio di Rodrìguez, chiedendo quali fossero i suoi punti di forza: “Rodriguez può agire tranquillamente da prima punta anche se alla vista può destare qualche dubbio per via della sua altezza. Chi lo conosce bene sa che può tenere molto impegnati i centrali difensivi e fare a sportellate tutta la partita. Non teme niente, un uruguaiano vero, “ignorante” al punto giusto per fare questo ruolo. Ma le buone impressioni del mister non si fermano qui: “Può anche partire largo sacrificandosi quando necessario. La sua principale caratteristica? Quando riceve palla, gli avversari vanno veramente in affanno nel tentativo di togliergliela dai piedi e sono costretti a raddoppiare la marcatura, anche perché è molto forte fisicamente, cattivo e determinato.

Un giocatore importante (sembra suggerire la società laziale per voce del suo mister), che fa vedere tutta la sua esplosività e capacità offensiva se affiancato da un attaccante di peso proprio come accade in questa stagione con Antonio Di Nardo, bomber del Latina Primavera e spalla ideale del rapido giocatore uruguaiano.

Insomma, un ragazzo ancora con ampi margini di miglioramento soprattutto dal punto di vista tattico, ma sicuramente proiettato a far presto parte della rosa della prima squadra, magari già in questo finale di stagione.

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