“Vitalizi? Io l’ho sempre detto: via le pensioni d’oro. Cinquemila euro al mese sono sufficienti, e non solo per i politici. Del resto, quando uno è in età avanzata mangia solo biscotti e non mangia più abbastanza, quindi con 5mila euro al mese ci fa una bella pensione”. E’ la ricetta fornita dal senatore di Forza Italia, Antonio Razzi, ospite del talk show politico “I fatti e le opinioni” (Rete8), in una puntata dedicata al libro-inchiesta “Orgoglio e Vitalizio” di Primo Di Nicola, Antonio Pitoni e Giorgio Velardi (ed. Paper First), opera a cui è associata la petizione del Fatto Quotidiano per eliminare, una volta per tutte, le ingiustificate posizioni di rendita. “Io al vitalizio sono pure contrario” – spiega – “tanto non ne ho bisogno, perché posso contare sulla mia pensione svizzera, c’ho 41 anni di contributi. Non voglio manco prendere il vitalizio, non so neppure se c’arrivo. Facciamo le corna. La verità è che alcuni giornalisti, e non faccio nomi, prendono uno stipendio maggiore di quello dei parlamentari. Noi dobbiamo pagare i collaboratori. Chi li paga altrimenti? Cristo?”. Poi si lancia in una invettiva contro la posizione di Luigi Di Maio (M5S) e di Matteo Renzi (Pd) sui vitalizi: “Hanno detto solo chiacchiere per accaparrare i voti dei cittadini. Io ho molti amici del M5S sia alla Camera, sia al Senato. Non è assolutamente vero che vogliono andare a votare subito. Non dico i nomi, ma, se mi costringono, faccio nomi e cognomi, e dico pure l’età. Per correttezza si dice ‘u peccato, ma non ‘u peccatore. Però non devono dire a me questo. Quindi, stiamoci calmi, stiamoci zitti e sorridiamoci”
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