Il 10 novembre del 2013 fu arrestato con l’accusa di aver avuto rapporti sessuali a pagamento con minorenni. Oggi la Procura di Roma ha chiesto una condanna a sei anni per Gabriele Paolini, il disturbatore tv che un anno fa annunciò di voler diventare donna per poter amare liberamente gli uomini. Il pm Claudia Terracina ha chiesto di condannare l’imputato, che all’epoca dichiarò che uno dei ragazzini era il suo fidanzato, nel processo in corso davanti ai giudici della V sezione penale.
Nel corso della requisitoria il pm ha sottolineato come Paolini, per superare le resistenze delle sue giovani vittime, abbia corrisposto somme di denaro convincendoli anche a filmare i rapporti sessuali. Per questa vicenda, nel novembre del 2013, Paolini finì nel carcere di Regina Coeli ma dopo qualche mese tornò libero con l’obbligo di portare il braccialetto elettronico. Nei suoi confronti l’accuse sono di induzione alla prostituzione minorile, produzione di materiale pedopornografico e tentata violenza sessuale. “Nelle sue richieste, il pm non ha tenuto conto che i tre ragazzi hanno sempre escluso la sussistenza dell’articolo 600 ter cioè quello di avere fatto prostituzione minorile. Loro non si sono mai prostituiti”, hanno dichiarato gli avvocati Lorenzo Lamarca e Massimiliano Kornmuller, difensori di Paolini.
Quattro italiani e uno romeno, secondo la Procura, i ragazzini che avrebbero subito le attenzioni dell’imputato. I cinque, secondo l’accusa, vennero adescati dall’uomo tramite internet e filmati in alcuni video fatti in un garage. Nell’ordinanza di arresto il gip scriveva che il disturbatore televisivo ha messo in atto nei confronti dei ragazzini un “insistente tentativo di persuasione, pur a fronte delle palesi resistenze oppostegli, con modalità espressive di reiterata e collaudata tecnica di induzione”. Le sorti di Paolini si decideranno probabilmente il 21 aprile prossimo quando la parola passerà alle parti civili e alla difesa e poi al giudice.