“Napoli è anche questa: ‘u balcone della canzone. Disse il grande Sergio Bruni: ‘Noi napoletani siamo bravi a inventarci i mestieri'”. Così, ai microfoni di Scarrafone Tv, Tonino Borrelli, detto Topolino, spiegava tre mesi fa il suo “originale” lavoro, battezzato “la posteggia aerea”: intonare brani della tradizione neomelodica partenopea dal balcone di casa, nel centro storico di Napoli, con microfono e amplificatori, in cambio di una offerta dei passanti. Le sue esibizioni canore erano preannunciate con precisione chirurgica sul profilo Facebook, come la serenata di San Valentino e la sua ospitata a “La Vita in Diretta”, su Rai Uno: di solito, si trattava di un appuntamento fisso, dopo le 18.00, nella domenica e nei giorni festivi. Ma, come scrive oggi La Repubblica, i vicini non hanno retto, così lo hanno denunciato assieme al Comitato per la Quiete Pubblica, richiedendo anche la misurazione dei Decibel e la cessazione immediata dei suoi “concerti. E, all’arrivo dei Carabinieri, Topolino, uscito un anno fa dal carcere per spaccio di droga (ma lui assicura di non aver commesso il fatto), è stato costretto a smontare il palco improvvisato e a rientrare in casa
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