Ieri sera eravamo a far bisboccia con amici e parenti e così niente televisione. Ma ci torturava il rimorso per aver mancato l’esordio di #CartaBianca versione serale. Così questa mattina di buon’ora ci siamo avventurati su Rai Play, un servizio di prim’ordine. Non sappiamo se già, come s’usa dire in tempi enfatici, tutto il mondo ce lo invidi, ma di sicuro funziona e bene. A riprova che se la visione (il dove si vuole arrivare) è chiara, anche in poco tempo (praticamente un anno) una azienda statale è in grado di muoversi con grande efficacia ed efficienza (ma, certo, i bit sono più plasmabili delle tante testate che ci affliggono). La qualità principale di Rai Play è che tutto è pensato in funzione del consumatore e delle sue naturali pigrizie e imbarazzi tecnici, sicché anche il più svogliato trova facilmente quel che cerca, e gli salta all’occhio quel che non cercava, ma potrebbe interessarlo fino. Ma la qualità principale e di potersi per davvero “vedere” i programmi senza doverseli necessariamente sorbire.
Così, noi che mai avremmo pensato di restare dall’inizio alla fine su un talk show di 2 ore e mezzo, con l’aiuto dei titoli e argomenti scalettati da Rai Play, ce ne siamo fatti un nostro piccolo blob: un pizzico di Di Maio in stile Gesù fra i dottori, un D’Alema sensibile al richiamo del Paese, il duello fra faccione Landini e “faccia d’angelo” Grom (quello del gelato), poi Michele Placido e Fiorella Mannoia. Il tutto interpolato da vari servizi e Bertolino per la satira (light) con la “vera”, ma non autentica, rassegna stampa del giorno dopo.
Aggiungi un paio di contropiedi non da poco rispetto all’incumbent Floris, come la sordina agli applausi, che invece a Dimartedì crepitano senza sosta, e la collocazione “a chiudere” del momento comico. L’intendimento, ci pare, è che il pubblico che mangia pane e politica ne ottenga a profusione mentre il resto d’Italia se la sta spassando con fiction, reality e pallone; mentre proprio quelli del “tutto meglio di Di Maio, D’Alema e Landini, possano tirare mezzanotte con Bianca che ha nel frattempo virato allo show business e alle classiche due risate.
Alla conta degli ascolti Floris mantiene un vantaggio, ma solo grazie al pubblico maschile, perché le donne, con la sola eccezione delle coetanee di Bianca, la preferiscono. Così come i laureati, che invece avevano cominciato da tempo a preferire Floris a Rai Tre. E comunque al martedì sera è nata una emulazione, cosa rara, che ci costringerà a passare qualche sera davanti alla tv, almeno finché anche La7 non ci avrà dato un Cairo Play con i fiocchi. Il dado della sfida è ormai tratto.