Politica

Sinistra Italiana, 17 deputati (su 31) lasciano gruppo e vanno con scissionisti Pd. Fratoianni: “Fatto di cronaca minore”

Più della metà del gruppo parlamentare abbandona la formazione politica fondata domenica scorsa e segue Scotto e D'Attorre per avvicinarsi ai fuoriusciti dem. "Non volevamo essere la copia sbiadita di rifondazione". I 14 rimasti in Si, invece, dialogano con Pippo Civati: l'obiettivo è formare un nuova formazione in cui confluirebbero anche i parlamentari di Alternativa Libera di Massimo Artini, ex del Movimento 5 Stelle

Alla fine la cronaca sembra dare ragione alle battute dei maligni, quelli che definivano Sinistra Italiana un partito “nato già scisso“. E infatti ad appena quattro giorni dal congresso fondativo del partito guidato da Nicola Fratoianni, sono ben 17 i deputati che lasciano il gruppo parlamentare erede di Sinistra ecologia e libertà: seguiranno Arturo Scotto e Alfredo D’Attorre per unirsi agli esponenti usciti dal Pd e sostenere il governo di Paolo Gentiloni. “Non ci uniamo al partito dell’avventura che Matteo Renzi in queste ore sta mettendo in campo, il nostro obiettivo è portare a termine una legislatura per fare una legge elettorale ordinata e correggere le politiche del governo”, dicono Scotto e D’Attorre, annunciando la formazione di un nuovo gruppo parlamentare insieme ai deputati che hanno seguito Pierluigi Bersani e Roberto Speranza nella scissione del Pd.

“Con loro e con Giuliano Pisapia vogliamo costruire un percorso costituente e con tutte le forze progressiste italiane per dare speranza a tanti elettori ed elettrici che non hanno più un luogo dove ritrovarsi”, dice ancora Scotto, spiegando che tali condizioni “dentro Sinistra italiana non ci sono più”. “Vogliamo raccogliere l’investimento che abbiamo fatto, per essere dentro un processo politico più largo da protagonisti e non per costruire una copia sbiadita di Rifondazione comunista, con tutto il rispetto per quel partito”, dice invece D’Attorre, sottolineando che i deputati usciti da Sinistra Italiana sono “la maggioranza del gruppo”. Nel dettaglio si tratta oltre a Scotto e D’Attorre si tratta di Francesco Ferrara, Donatella Duranti, Arcangelo Sannicandro, Carlo Galli, Florian Kronblicher, Lara Ricciatti, Gianni Melilla, Vincenzo Folino, Giovanna Martelli, Franco Bordo, Claudio Fava, Marisa Nicchi, Michele Piras, Filiberto Zaratti, Stefano Quaranta. A questo punto gli ex Si andranno a sommarsi ai deputati che sono usciti dal Pd: al momento dovrebbero essere 18, quindi alla Camera si formerebbe un nuovo gruppo da 35 parlamentari.

Più che dimezzata, invece, la rappresentanza di Sinistra Italiana alla Camera: in meno di una settimana passa da 31 deputati a 14, compresa la presidente Laura Boldrini. Non certo una buona notizia per Fratoianni, eletto segretario con 503 voti (su 680 disponibili) appena domenica scorsa al congresso fondativo di Rimini. Il deputato, però, evita le polemiche,  non replica alla battuta di D’Attorre sulla “copia sbiadita di Rifondazione” e definisce la fuoriuscita di 17 deputati dal partito da lui guidato “un fatto di cronaca minore“. I movimenti a Montecitorio, tra l’altro, non finiscono qui. I 14 deputati rimasti nella formazione guidata da Fratoianni, infatti, stanno dialogando con Possibile di Pippo Civati: l’obiettivo è formare un nuovo gruppo in cui confluirebbero anche i parlamentari di Alternativa Libera di Massimo Artini, ex del Movimento 5 Stelle. Insomma oltre ad una “cosa rossa” – quella formata da ex Pd ed ex Si – alla Camera potrebbe presto spuntare una “cosetta rossa“, con gli esuli di Si e gli ex M5s guidati da Civati.