Ha vissuto per 20 anni lontano dalla moglie e dai due figli, dopo essere stato condannato in via definitiva a 24 anni di reclusione per aver ucciso Lorenzo Fersurella nell’ottobre del 1995 e per aver occultato il cadavere. Ora la corte d’Appello di Catanzaro lo ha assolto “per non aver commesso il fatto”. È la vicenda di Angelo Massaro, 51enne di Fragagnano, provincia di Taranto, che dal 15 maggio 1996 ha passato la sua vita nelle carceri di Foggia, Carinola, Taranto, Melfi e Catanzaro. La Corte di Cassazione aveva accolto la richiesta di revisione del processo avanzata dal suo difensore, l’avvocato Salvatore Maggio, che è riuscito a dimostrare come Massaro si trovasse in una località diversa da quella in cui scomparve la vittima, depositando atti, testimonianze e le intercettazioni di un altro procedimento giudiziario. Ora il legale presenterà domanda di risarcimento per ingiusta detenzione.
La vicenda di Massaro, che era stato arrestato sulla base di una intercettazione telefonica e di una dichiarazione di un collaboratore di giustizia che sosteneva di aver appreso da altri del presunto coinvolgimento dell’uomo nel delitto, era stata oggetto anche di una interrogazione parlamentare dei Radicali. Dal carcere l’uomo ha gestito il blog Urla dal silenzio (nella foto), raccontando alcuni spaccati di storie tra le sbarre, e ha scritto lettere di sensibilizzazione al ministero della Giustizia, al dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, all’associazione “Antigone” e all’associazione “Bambini senza sbarre”. Nel 2011, sempre difeso dall’avvocato Maggio, Massaro era già stato assolto, per non aver commesso il fatto, dall’accusa di omicidio di Fernando Panico, il corriere della droga ucciso nel marzo del 1991.