Costi aggiuntivi a sorpresa, carte prepagate prima accettate e poi respinte, strani calcoli sul carburante, imposizione di polizze accessorie spacciate per obbligatorie e totale mancanza di trasparenza sulle modalità di determinazione dei danni riportati dalla vettura in un possibile incidente. Prendere un’automobile a noleggio per lavoro o per divertimento significa avventurarsi in un vero percorso a ostacoli a cause delle agenzie che spesso impongono condizioni sfavorevoli e ingiuste facendo pagare di più di quanto è stato conteggiato al momento della prenotazione online. Prova ne è il fatto che solo poche settimane fa l’Antitrust ha rifilato una multa di 3,5 milioni di euro alle società di autonoleggio low cost Goldcar e Firefly (del gruppo Hertz) per condotte aggressive.
Le pratiche incriminate consistevano proprio nelle modalità con cui gli operatori prospettavano al cliente, quando si presentava al desk per il ritiro dell’autovettura già prenotata online, l’acquisto di servizi accessori rispetto a quello di autonoleggio, presentati però come assicurativi o per limitare la responsabilità. In altre parole, l’addetto al banco della società minacciava di bloccare sulla carta di credito un importo molto elevato, a meno che il cliente non aggiungesse, ad esempio, anche la polizza conducente o quella cristalli. Con l’evidente conseguenza di una disparità tra i costi addebitati al momento della riconsegna della macchina e quelli invece prospettati in sede di prenotazione online. Una differenza di prezzo che, tuttavia, condiziona non poco il cliente: da quando noleggia l’auto si potrebbe ritrovare in pratica il plafond della carta di credito esaurito, visto “che la compagnia blocca uno sproposito a garanzia di eventuali danni”, come ha sancito l’Autorità.
“Al danno si aggiunge anche la beffa dei portali che confrontano più offerte”, spiegano dal Centro tutela consumatori utenti di Bolzano (Ctcu), l’associazione che ha segnalato all’Antitrust le anomalie. E aggiungono: “La maggior parte delle segnalazioni sul rent a car sono di clienti che hanno prenotato l’auto su uno di questi siti che riuniscono più compagnie e spesso hanno sedi estere con cui è impossibile parlare. E, se nella maggior parte dei casi si tratta di broker che pubblicizzano costi civetta che servono soltanto ad attrarre gli utenti, c’è poi l’annoso problema della carta di pagamento che scaturisce da una cattiva informazione da parte della compagnia”. Se, infatti, al momento della prenotazione è consentito inserire i dati della prepagata, solo quando si ritira l’auto si scopre che è, invece, necessaria la carta di credito con i numeri in rilievo per poter autorizzare il deposito cauzionale. Clausola che però viene riportata solo in fondo alla conferma di prenotazione e che ai più finisce per sfuggire. “Così come non è scritto chiaramente nelle condizioni generali del contratto di noleggio che – sottolineano gli esperti del Ctcu – solo al momento del ritiro della vettura si può aderire a assicurazioni aggiuntive, denominate CDW, SCDW o TP, volte ad abbattere le franchigie danni e furto”.
Trucchetti che per anni sono stati denunciati dalle associazioni dei consumatori senza grandi esiti. Fino a quando la questione dell’aumento del numero delle denunce è arrivata sul tavolo della Commissione europea (nel 2016 si è toccata quota 2mila) che si è decisa a confrontarsi con il Centro europeo per il consumatore e avviare un controllo sul mercato dell’autonoleggio, aprendo un dialogo con Hertz, Europcar, Avis, Enterprise e Sixt, vale a dire le maggiori compagnie di car renting, che rappresentano due terzi di tutti i noleggi auto privati in Europa.
Una fase di consultazione che a inizio 2017 si è conclusa con soddisfazione della commissaria europea per la Giustizia, i consumatori e la parità di genere, Vĕra Jourová, secondo la quale le società “hanno cambiato e migliorato le loro pratiche commerciali, le clausole contrattuali e le politiche interne”. “Abbiamo lavorato intensamente con le società di autonoleggio per garantire che in tutta l’Ue – ha dichiarato – i cittadini siano trattati equamente quando noleggiano un’auto, indipendentemente da dove la noleggiano, godendo dei propri diritti, e siano meglio protetti”. O almeno quelli che si avvolgono delle compagnie di rent car che hanno aderito. Per tutti gli altri i tranelli restano sempre in agguato.
Nel dettaglio, le nuove condizioni di cui possono ora beneficiare i consumatori sono:
– Costo totale della prenotazione che comprende tutti gli oneri inevitabili: per esempio, se in alcuni Paesi gli pneumatici invernali sono obbligatori per legge, questi vengono inclusi nel prezzo annunciato.
– Descrizione chiara e semplice dei servizi di noleggio principali: ai consumatori devono essere fornite informazioni chiare sulle principali caratteristiche del noleggio (chilometraggio incluso, politica in materia di carburante, politica di cancellazione, obblighi di deposito cauzionale ecc.).
– Chiarezza delle informazioni sull’assicurazione complementare: chiari il prezzo e i dettagli delle assicurazioni aggiuntive facoltative, in particolare le clausole che riducono la franchigia da pagare in caso di danni. Inoltre, deve essere chiaramente indicato cosa è coperto dal prezzo di noleggio di base e dalle eventuali assicurazioni aggiuntive prima che il consumatore acquisti tali prodotti.
– Politiche trasparenti in materia di carburante: viene sempre data la possibilità di ritirare l’auto con il serbatoio pieno e di restituirla nella stessa condizione.
– Infine, sul fronte della tutela dai danni sono previste procedure di ispezione dei veicoli chiare e trattamenti dei danni equi, dando la possibilità di contestare qualsiasi danno prima che venga incassato il pagamento.