I terremotati del Centro Italia, che godono fino al 30 novembre della sospensione del pagamento dei tributi, dovranno pagare l’intera cifra dovuta allo Stato nelle successive due settimane, entro il 16 dicembre. Senza possibilità di rateizzare la somma. A stabilirlo è un messaggio del direttore generale dell’Inps datato 21 febbraio. Secondo Gianna Fracassi, segretaria confederale della Cgil, si tratta di “un’interpretazione impropria, azzardata e priva di ogni logica”.

“Il Direttore – spiega la dirigente sindacale – sostiene che la restituzione dei benefici fiscali, prevista entro il 30 novembre 2017, debba avvenire in un’unica soluzione entro il 16 dicembre 2017, senza quindi nessuna rateizzazione e immediatamente dopo il termine della sospensione. Questa interpretazione è sbagliata oltre che dannosa per lavoratori e pensionati”. La segretaria confederale ricorda che “la legge 212/2000, modificata nel 2015, stabilisce che è competenza del ministero dell’Economia, e non dell’Inps, definire con un decreto le modalità e i termini per la ripresa dei versamenti dei tributi. Inoltre, la stessa legge ne prevede la rateizzazione”.

Per Fracassi peraltro “non ci siamo neanche sulla tempistica: il messaggio Inps arriva mentre è ancora in corso il passaggio parlamentare per la conversione in legge del decreto terremoto, che interviene anche sulla sospensione dei tributi”. “Chiediamo all’Inps – conclude il segretario confederale – il ritiro immediato della circolare, e invitiamo l’Istituto a evitare interventi di questo tipo che servono solo a disorientare e a creare ulteriori preoccupazioni tra i cittadini già duramente colpiti dagli eventi sismici”. Anche i sindacati dei pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil chiedono all’Inps il ritiro del messaggio.

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