Nel porto del capoluogo siciliano sono stati trasportati da una nave norvegese 657 uomini, 100 donne e 136 minori. "Il bimbo sta bene, pesa 2,2 chili e si trova nell'ospedale Ingrassia" ha detto il direttore dell'Azienda sanitaria provinciale, Antonio Candela. Il bambino è stato chiamato Seabear, orso di mare, come una delle due scialuppe di salvataggio utilizzate nell'operazione. Ministro Lorenzin va a trovare mamma e figlio
Sono 993 i migranti arrivati questa mattina nel porto di Palermo. Una nave norvegese, Siem Pilot, ha portato in salvo 657 uomini, 100 donne e 136 minori dal canale di Sicilia al capoluogo siciliano. C’è anche un bambino, nato a bordo della nave. “Il bimbo sta bene, pesa 2,2 chili e si trova nell’ospedale Ingrassia di Palermo dove ha ricevuto le prime cure – spiega il direttore dell’Asp di Palermo, Antonio Candela – Per tutti i migranti le condizioni di salute sono buone, ci sono stati solo sette ricoveri per patologie minori”.
Il piccolo e la madre sono in buone condizioni di salute. Il bambino nato da poche ore è stato chiamato Seabear, orso di mare, come una delle due scialuppe di salvataggio dell’imbarcazione. La task-force coordinata dalla Prefettura palermitana sta provvedendo ad accogliere e prendere in carico i migranti. Sul molo Puntone ci sono anche i finanzieri e gli agenti della Squadra Mobile per individuare eventuali scafisti. “I flussi di migranti stanno aumentando anche a causa delle instabilità sempre più forti nell’aria mediorientale e africana. Cosa che comporta una assunzione di responsabilità”. Lo ha detto ai cronisti Beatrice Lorenzin che ha fatto visita alla mamma e al piccolo nato ieri. “L’Italia sta facendo la sua parte ma non può farla da sola – ha aggiunto il ministro della Salute – Serve uno sforzo europeo e nel frattempo bisogna fare in modo che le persone non muoiano”.
Nel porto di Reggio Calabria è arrivato invece il rimorchiatore Golfo Azzurro con a bordo 324 migranti prevalentemente proveniente da paesi sub-sahariani. Il gruppo è composto da 270 uomini, 16 donne, due bambini piccoli e 36 minori non accompagnati. Ad attenderli il dispositivo di accoglienza coordinato dalla Prefettura di Reggio Calabria. Prima della fotosegnalazione e dell’identificazione ad opera del personale dell’Ufficio immigrazione della Questura, i migranti sono stati visitati dai medici del servizio “medicina di frontiere” e del 118. Riscontrati numerosi casi di scabbia, immediatamente trattati nell’unità mobile di decontaminazione allestita dalla Protezione civile, disturbi gastroenterici. Alcuni dei migranti, inoltre, avevano ferite agli arti inferiori provocate dalle concitate operazioni di trasbordo da un natante all’altro. Due donne risultano in stato di gravidanza. Le loro condizioni sono buone.