L’intenzione di lasciare il Partito democratico era nota da giorni. Ma per ufficializzare il suo addio al Pd e spiegarne le ragioni, lo storico governatore dell’Emilia-Romagna Vasco Errani ha atteso di trovarsi difronte ai compagni della sua sezione a Ravenna. Tra gli abbracci commossi dei presenti, Errani ha voluto precisare che la sua decisione non ha nulla a che fare con le sue dichiarazioni sullo stato della ricostruzione post terremoto, e le polemiche che hanno scatenato visto il suo ruolo di Commissario per il post sisma nel Centro Italia. “Detesto la deriva di questo partito: il Pd è ormai totalmente organico all’establishment, e al suo interno non c’è ascolto”, ha spiegato. E ancora: “Ho sempre riconosciuto la leadership di Matteo Renzi. E l’avrei apprezzato se all’Assemblea nazionale si fosse alzato e avesse detto: “Vi ho ascoltato, non sono d’accordo con voi ma il progetto del Pd è più grande, quindi ritorniamo a discutere”. Ma non lo ha fatto”. E sul nuovo progetto: “Voglio pormi il problema di come contrastare le rendite: di quale welfare, universalistico, comunitario serve alla società. Dobbiamo rimettere al centro i nostri valori. La solidarietà, la giustizia, la libertà. Non mi convince la democrazia se è fatta di popolo e leader”