La donna rimasta uccisa aveva 85 anni. La bambina invece si trova ricoverata nel pronto soccorso pediatrico dell’ospedale Garibaldi Nesima in coma farmacologico e con prognosi riservata. "Sicuramente è una bombola che ha fatto saltare tutto. Qualcuno parla di odore di gas già da prima, di questo se ne occuperà la magistratura" ha detto il sindaco Enzo Bianco. La Procura catanese ha aperto un fascicolo per disastro colposo
Un crollo nella notte, in seguito a una esplosione di una bombola del gas, di una palazzina di tre piani situata a Catania, all’incrocio tra via Archimede e via Crispi, ha causato la morte di una donna di 85 anni, Agata Strano, che abitava da sola al secondo piano e il ferimento di quattro persone. Tra loro c’è anche una bimba di 10 mesi che attualmente si trova ricoverata nel pronto soccorso pediatrico dell’ospedale Garibaldi Nesima in coma farmacologico e con prognosi riservata. Con lei c’è anche la madre.
“Sicuramente è una bombola che ha fatto saltare tutto. Qualcuno parla di odore di gas già da prima, di questo se ne occuperà la magistratura. I soccorsi sono scattati immediatamente e devo per questo ringraziare i vigili del fuoco e non solo. Una persona è stata portata in elicottero e ricoverata all’ospedale Civico di Palermo con ustioni gravi, magari si trovava molto vicino”. Così Enzo Bianco, sindaco di Catania, intervistato da Sky Tg24. La Procura catanese ha aperto un fascicolo per disastro colposo. Anche, secondo i vigili del fuoco, alla base dello scoppio “una fuga di gas”. Secondo i tecnici, la deflagrazione avrebbe causato il crollo della metà del palazzo, che è stato interamente evacuato. “La mamma della bambina ferita mi ha detto che già verso le 23-24 aveva avvertito odore di gas. Purtroppo non è stato dato l’allarme che avrebbe potuto presumibilmente evitare una tragedia” ha aggiunto il sindaco al giornale Radio Rai. Sul fatto che la palazzina non fosse allacciata alla rete del metano, Bianco spiega: “La zona è servita dalla rete, ma si tratta poi di fare l’allacciamento e ci vuole la collaborazione e la volontà da parte dei residenti. Noi dal comune facciamo molto pressing in questo senso, spero che questo episodio serva anche a far capire a tutti che è assolutamente necessario allacciarsi”.
“Viva per miracolo”: queste le parole di Francesca Giuffrida, 67 anni, che guarda le macerie della sua casa seduta su dei gradini esterni di un negozio. “Ci potevo essere anch’io là sotto, magari morta – aggiunge – e invece ieri sono andata a casa di mio figlio. E questo mi ha salvato la vita”. Ovviamente conosceva “da anni tutte le persone del palazzo”. “Tutte persone – sottolinea – tranquille”. Anche lei sa della morte della persona anziana travolta dalle macerie: “Certo – conferma – era la “signorina”: non era sposata e viveva da sola”.
“L’uomo ustionato ricoverato al Civico di Palermo si è salvato perché, durante il crollo, è stato protetto da un frigorifero”. Lo ha detto Salvatore Giudice, il caposquadra dei vigili del fuoco che ha estratto dalle macerie il sessantenne che abitava al primo piano dello stabile. “Lo abbiamo individuato non appena siamo intervenuti – ha aggiunto Giudice – abbiamo scavato subito un cunicolo e non appena lo abbiamo individuato lo abbiamo tirato fuori dal retro dello stabile crollato. E’ stato veramente miracolato”.