Secondo il pm Maria Cristina Palaia, il politico, che è anche stato assessore regionale al Demanio della Giunta Marrazzo, avrebbe ottenuto la promozione per un esame sostenuto in una università telematica corrompendo un insegnante al quale fece poi avere una consulenza all’Agenzia regionale "Sviluppo Lazio" ricompensata con circa 13mila euro
Corruzione e abuso d’ufficio: per queste accuse il deputato Marco Di Stefano del Pd è stato mandato a processo dal giudice per l’udienza preliminare di Roma. Le imputazioni si riferiscono a due distinti fatti accaduti tra febbraio e luglio del 2010.
Secondo il pm Maria Cristina Palaia, Di Stefano, che è anche stato assessore regionale al Demanio della Giunta Marrazzo, avrebbe ottenuto la promozione per un esame sostenuto in una università telematica corrompendo un insegnante al quale fece poi avere una consulenza all’Agenzia regionale “Sviluppo Lazio” ricompensata con circa 13mila euro. Quanto all’abuso d’ufficio i fatti risalgono al luglio del 2010 quando Di Stefano aveva le deleghe all’Istruzione e ha come oggetto l’organizzazione dell’evento “Prossimamente – Il villaggio dell’istruzione e della formazione”. Non è l’unico caso giudiziario in cui è coinvolto il politico. Di Stefano è infatti sotto processo, insieme ai due costruttori Antonio e Daniele Pulcini ed altre cinque persone per alcuni episodi avvenuti tra il 2008 e il 2010: presunti illeciti legati alla compravendita di immobili a Roma.