L’uomo, un 40enne ecuadoriano pregiudicato per maltrattamenti in famiglia, è stato trattenuto al termine di un lungo interrogatorio davanti al pm Maresca: nella sua testimonianza ci sono troppe lacune. Agli agenti ha detto che è stato un altro uomo a colpire la figlia
Dopo una notte di interrogatorio è stato arrestato il padre della ragazzina di 12 anni accoltellata per strada domenica pomeriggio a Genova. L’uomo, un 40enne ecuadoriano pregiudicato per maltrattamenti in famiglia, è accusato di tentato omicidio, stando a quanto riporta il Secolo XIX. Troppe le contraddizioni e le lacune, spiega l’Ansa, nella ricostruzione fornita davanti al pm Marcello Maresca. Fin da subito ha sostenuto che fosse stato un altro uomo, con cui lui stava litigando, a colpire la figlia.
Non è ancora chiaro quale possa essere il movente del ferimento. Il padre, che non ha confessato, risulta essere dedito all’alcol e l’accoltellamento sarebbe avvenuto nella casa dell’uomo, a Lavagna. Quindi non vicino a un distributore di benzina nel quartiere Rivarolo, come ha sostenuto l’arrestato. Il procuratore Francesco Cozzi ha confermato che sul corpo della ragazzina sono state trovate numerose contusioni e ferite da taglio. Secondo il magistrato, “è ipotizzabile che possano essere state causate da una persona che in quel momento era in preda ad un raptus“.
La giovane è ricoverata con ferite all’addome e agli arti all’ospedale pediatrico Gaslini, dove è stata sottoposta domenica a un intervento chirurgico. I medici l’hanno dichiarata fuori pericolo: le ferite non hanno leso gli organi vitali. A portarla in ospedale, senza chiamare il 112, è stato direttamente il padre della ragazzina, che poi ha spiegato agli agenti, chiamati dai medici, quello che è successo.
L’operaio 40enne ha raccontato che la figlia è stata colpita con un coltello da un uomo con il quale lui stava discutendo.Ma la sua ricostruzione fin da subito non ha convinto gli investigatori. Diversi i punti che non tornano. Ha riferito che la piccola è rimasta ferita mentre lui litigava con un uomo a un distributore di benzina, dove però non sarebbero state trovate tracce di sangue. Agli inquirenti ha poi detto che la piccola è arrivata oggi a Genova dalla Spagna a bordo dell’auto di un amico: “Mia moglie vive in Ecuador”, ha spiegato. Il quarantenne però non è riuscito a spiegare perché la ragazzina sarebbe stata portata a Rivarolo, come lui ha detto, nella periferia a ponente di Genova, e non a Lavagna, dove lui vive.
Da verificare anche la descrizione dell’uomo che l’ha accoltellata, definito genericamente “un africano, forse marocchino”, e i motivi della presunta lite. Da chiarire infine perché la figlia ferita sia stata trasportata in ospedale, a quanto pare a bordo dell’auto di un amico, qualche ora dopo il ferimento: “Mi sono accorto solo a casa che perdeva sangue”, avrebbe detto il padre. Infine, appare strano che la 12enne, alta 1 metro e 50 centimetri, presenti ferite soprattutto nella parte bassa del corpo, nonostante il suo aggressore sia stato descritto come un uomo alto 1 metro e 80 centimetri.