Mahershala Ali, il primo musulmano a vincere un Oscar
“Neanche nei miei sogni questo momento si era mai avverato”, afferma sconvolto Jenkins salito sul palco in sostituzione di Chazelle e soci. “Spero che questo Oscar sia di ispirazione ai ragazzi di colore che si sentono emarginati e soli. Spero che vedere recitare questo gruppo di artisti li possa aiutare”, spiega la produttrice del film Adele Romanski, mentre stanno ancora scendendo dal palco i produttori senza più Oscar di La La Land. Che poco prima avevano detto: “”Siamo felici di darlo ai ragazzi di Moonlight”.
Premio davvero inatteso, ma anche meritato. Oscar politico più che mai, per un film girato completamente in una periferia urbana violenta e lontana dai riflettori, con attori non proprio star affermate e soprattutto dalla prima all’ultima comparsa tutti di attori di colore. Moonlight porta a casa anche la statuetta per la Miglior Sceneggiatura non Originale (Barry Jenkins e Tarell Alvin McCraney), e per il Miglior Attore Protagonista, Mahershala Ali, che oltretutto è il primo musulmano a vincere un Oscar. Il 43enne attore californiano che prima di convertirsi si chiamava Eric Gilmore ha chiuso il suo discorso di ringraziamento proprio ad inizio serata con una traccia di versetto del Corano: “Peace and blessings”.