Italiani premiati per il trucco di Suicide Squad
Alla fine però ad uscire con le ossa rotte da questi Oscar 2017 è proprio La La Land. Le maschere terree di Ryan Gosling, che si rifarà con il sequel di Blade Runner, e Chazelle con papillon, fazzoletto nel taschino e panciotto bianco, pur con sei premi vinti non ha sbancato gli Oscar. A parte le tre statuette e l’exploit nella massima categoria di Moonlight, che ricorda molto quello di Spotlight dell’anno scorso (anche lì due Oscar, Miglior Film e Miglior Sceneggiatura Originale), lo sparpagliamento dei premi tra i nove favoriti è regnato mediocremente sovrano: La battaglia di Hacksaw Ridge due Oscar, Manchester by the sea due, Arrival e Barriere uno, Lion e Hell or High water nessuno.
Italia sì, Italia no. È ad inizio serata che si incrociano i destini degli “italiani” ad Hollywood. A farcela subito sono Alessandro Bertolazzi e Giorgio Gregorini, assieme al collega Christopher Nelson che vincono l’Oscar per il Miglior Trucco di Suicide Squad. Bertolazzi, lunga esperienza alle spalle (Skyfall, Baaria, Angeli e demoni, tra gli altri) fa la dichiarazione più politica della serata: “Vengo dall’Italia questo Oscar va a tutti gli immigrati”. Gianfranco Rosi e Fuocoammare, invece, cedono letteralmente il passo lungo gli scaloni del Dolby Theater a Ezra Edelman, regista di OJ. Made in America, film fiume (467 minuti), ascesa e caduta del campione di football e attore O.J. Simpson con in mezzo le tensioni razziali di Los Angeles lungo 40 anni. “Sono qui per Nicole Brown e Ron Goldman (moglie e relativo amante di Simpson ndr) e accetto questo premio per le vittime della violenza razzista della polizia”, ha motivato la sia vittoria Edelman.