La La Land vince parecchio ma non fa la storia
Si intuisce fin dalle prime battute della serata che La La Land non farà la storia degli Oscar ma occuperà solo le caselle più importanti dell’edizione 2017. Quando piovono i premi “più piccoli”, come i migliori costumi (Colleen Atwood – alla dodicesima nomination – per Animali Fantastici), il sound editing (Sylvain Bellemare per Arrival), il sound mixing (Kevin O’Connell che vince dopo 21 nomination andate a vuoto per La battaglia di Hacksaw Ridge), sembra che la truppa di Chazelle&Co. stia iniziando a perdere qualche briciola. Bisogna attendere un’ora e mezza prima che gli impacciati coniugi David Wasco e Sandy Reynolds, con bigliettino stropicciato, raccolgano il primo Oscar per la miglior scenografia di La La Land.
Giusto un attimo per gioire e l’Oscar per il Miglior Montaggio invece che per il monumentale Tom Cross (rivedetevi soltanto la sequenza iniziale di La La Land) finisce a John Gilbert nella trincea di Mel Gibson con La battaglia di Hacksaw Ridge. Colpo di reni e il Miglior Direttore della Fotografia è proprio il Linus Sandgren del team di Chazelle. Ulteriore tampone il blocco musicale, colonna vertebrale del film: Miglior Colonna Sonora e Miglior Canzone Originale tutte a firma Justin Hurwitz. Ancora un intoppo quando Lonergan scippa la Miglior Sceneggiatura a Chazelle (e non solo). Per non parlare dell’incidente per il Miglior Attore Protagonista, scivolone annunciato, con Ryan Gosling che si sfila con eleganza per Casey Affleck. Insomma, alla fine di 14 nomination (record condiviso con Titanic e Eva contro Eva) ne rimangono sei. Non poche per carità, ma nemmeno il trionfo che si supponeva rotolare almeno con una decina di statuette sull’anonima Notte degli Oscar 2017.