Lunedì sera, a Presa Diretta, il presidente Inps ha ribadito che occorre "intervenire una volta per tutte" sulle rendite dei parlamentari. Il blog di Grillo lo ha allora citato come testimonial della sua delibera che punta ad applicare loro "lo stesso trattamento dei comuni mortali". Ma l'economista ha subito precisato che dopo averla letta si è reso conto che "contiene una forte incongruenza". Il vicepresidente della Camera: "Dopo la botta di sincerità di ieri deve essersi morso la lingua"
Il presidente dell’Inps, Tito Boeri, non ci sta a farsi tirare per la giacchetta dal Movimento 5 Stelle sul tema dei vitalizi dei parlamentari. Così, dopo essere stato chiamato in causa da un post pubblicato sul blog di Beppe Grillo martedì mattina, si è affrettato a precisare di non essere affatto uno sponsor della loro proposta mirata a dare a deputati e senatori “lo stesso trattamento dei comuni mortali“. “Non l’avevo ancora letta, l’ho vista solo oggi ma mi sembra contenga una forte incongruenza e sia scritta un po’ in fretta“, ha spiegato l’economista a margine di un convegno alla Sapienza. “Se vogliamo avere dei risparmi significativi, infatti, bisogna intervenire sui vitalizi in essere”. A quel punto Luigi Di Maio ha pubblicato, sia sul blog sia sulla sua pagina Facebook, un post in cui sostiene che l’economista “ha ritrattato l’appoggio alla nostra proposta sul taglio delle pensioni ai parlamentari dopo che ieri sera aveva detto di essere d’accordo”.
“Dice che non l’aveva letta bene”, continua Di Maio. “Telefono rovente eh? Lo capisco. D’altronde è stato messo in quel ruolo da Renzi e dopo la botta di sincerità di ieri deve essersi morso la lingua“. E ancora: “Le motivazioni di Boeri sono ridicole. Dice che la proposta del MoVimento 5 Stelle non interviene sui vitalizi in essere, ma solo su quelli che ancora devono percepirlo. Primo: abbiamo già provato a eliminare i vitalizi e ci hanno fermato con la storiella dei diritti (privilegi) acquisiti. Secondo: il fatto di non poter eliminare quelli vecchi è un buon motivo per lasciare che se ne maturino di nuovi? No”.
Un passo indietro. La necessità di ridurre ulteriormente la rendita che i parlamentari maturano dopo 4 anni, 6 mesi e 1 giorno di mandato, già oggetto di riforma nel 2012, è sempre stata uno dei cavalli di battaglia di Boeri. Che nella proposta di riforma complessiva del sistema previdenziale presentata a Matteo Renzi nell’estate 2015 – e mai presa in considerazione – ha prefigurato “riduzioni anche fino al 50% dei vitalizi dei politici superiori agli 80-85mila euro“. Lunedì sera, intervistato a Presa diretta, il presidente Inps ha ribadito che occorre “intervenire sui vitalizi una volta per tutte, indipendentemente dal fatto che finisca una legislatura, che ci sono le elezioni”, e che si usasse anche per loro il metodo contributivo “ci sarebbe il dimezzamento della spesa”.
L’M5S, che dopo la petizione ‘Vitalizi, poniamo fine al privilegio‘ lanciata dal FattoQuotidiano ha presentato una delibera per l’equiparazione delle pensioni parlamentari a quelle dei normali cittadini, ha colto la palla al balzo per fare dell’economista un testimonial. Tanto che sul blog di Grillo, sotto il titolo “#PensioneComeTutti, prima vittoria: Boldrini la calendarizza la settimana prossima!”, è stato pubblicato lo spezzone tratto dalla puntata del programma di Rai3 in cui Boeri parlava dei vitalizi. E nel post si leggeva: “Ieri il Presidente dell’Inps Tito Boeri, interpellato da Iacona durante la trasmissione Presa Diretta, ha ribadito la validità della nostra proposta. E se lo dice lui, che ha la responsabilità delle pensioni degli italiani, non c’è nient’altro da aggiungere. Si tratta di una volontà politica. I partiti devono decidere se è giusto che la loro pensione sia un privilegio insopportabile, o se debba essere uguale a quella di tutti i comuni cittadini”.
A quel punto Boeri ha però smentito di aver mai sostenuto quella proposta, che anzi ha a suo vedere “un limite molto forte” in quanto “non interviene sui vitalizi in essere e quindi i risparmi saranno molto contenuti visto che il taglio insisterà solo sugli attuali parlamentari, quelli che devono ancora percepire il vitalizio, concentrandosi su quella parte di soggetti che ha già subito delle riduzioni salvando invece coloro che da anni percepiscono vitalizi molto alti”. Non solo. Le indicazioni che arrivano dal Movimento 5 Stelle “trascurano un aspetto importante: è infatti possibile fare cambiamenti attraverso il regolamento della Camera se si incide unicamente sui pagamenti fatti ai parlamentari mentre quando si sostiene che i vitalizi vanno equiparati ad altre pensioni, e quindi che potranno essere cumulati con quelli di altre gestioni, allora c’è bisogno di una norma di legge”. E “va creata anche una gestione presso l’Inps o qualche cassa ad hoc dove poter accreditare questi contributi”.
Una ritrattazione, come scrive Di Maio? In realtà nel video tratto da Presa diretta Boeri non entra nel merito dell’iniziativa M5S. Quando il conduttore Riccardo Iacona lancia il servizio sulla proposta dei grillini dicendo: “Quello che abbiamo sentito oggi dalle conferenze stampa di Di Maio è che ci sarebbe addirittura la possibilità di farlo senza una legge, solo modificando i regolamenti”, si limita a dire “Certo, certo, è possibile farlo”. In quel momento però, come ha chiarito martedì, non aveva ancora letto la delibera, per cui non si era reso conto che comportasse la necessità di una nuova legge.