Animal Equality, tra le principali ong animaliste del mondo, ha diffuso un’indagine sulla produzione intensiva di uova provenienti da galline allevate in gabbia in Italia. Il video, che mostra le modalità di prigionia di decine di migliaia di galline in un capannone lombardo, è agghiacciante. Al suo interno, gli investigatori sotto copertura di Animal Equality si sono imbattuti in uno scenario horror: le galline vivono tutta la vita in minuscole gabbie di metallo, ammassate in spazi talmente angusti da non riuscire a esprimere nessun comportamento naturale, né a spiegare completamente le ali. Costrette a camminare su una superficie inclinata di rete metallica, con il tempo subiscono inoltre gravi danni alle zampe, e impossibilitate come sono a raspare il terreno, i loro artigli lievitano a dismisura. Le galline cercano comunque di muoversi, e finiscono perciò per provocarsi ferite dolorose che non ricevono attenzioni o cure veterinarie. Quelle morte invece sono lasciate nelle gabbie a decomporsi vicino alle compagne ancora vive. L’assenza di luce naturale, il sovraffollamento, l’aria resa irrespirabile e nociva dallo spesso strato di deiezioni ristagnanti provocano loro uno stress indicibile che si manifesta sotto forma di cannibalismo, perdita delle piume e caduta della cresta.
Animal Equality, che ha presentato un esposto al Comando unità per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare della provincia di Mantova per denunciare l’allevamento esaminato, ha chiamato in causa anche il Ministero della Sanità e i Nas perché questa macabra scoperta riguarda potenzialmente tutti i consumatori: “Le condizioni igienico-sanitarie riscontrate all’interno di queste strutture sono assolutamente terrificanti: ratti in decomposizione a stretto contatto con le galline, uova completamente infestate di larve e insetti – sostiene l’Ong – E purtroppo la nostra scoperta rappresenta la situazione standard all’interno dell’industria delle uova. Sono queste le condizioni in cui vivono circa 50 milioni di galline ovaiole nel nostro Paese”. La speranza è quella di arrivare al più presto all’abolizione dell’uso crudele delle gabbie negli allevamenti italiani. Animal Equality invita quindi a firmare la petizione sul sito www.ilveroprezzodelleuova.it.
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