Tra gli atti dell'inchiesta spicca un dialogo, riportato da Il Messaggero, tra Gasparri, direttore Sourcing Servizi e Utility di Consip, e l'imprenditore campano: "Ma chi è il Papa? Un contatto in Vaticano?", chiede il funzionario. "Meglio", è la risposta di Romeo. "Ma chi è? Renzi?", gli viene chiesto a quel punto. Nessuna risposta
“Chi è che ti aiuta?” “Sono arrivato molto in alto“. Tra gli atti dell’inchiesta Consip spicca una conversazione, in mano ai pm Paolo Ielo e Marco Palazzi e riportata da Il Messaggero, tra Marco Gasparri, direttore Sourcing Servizi e Utility di Consip, e Alfredo Romeo. Un dialogo che, secondo gli inquirenti, conferma come l’imprenditore di origini campane ritenesse di aver trovato il canale giusto per arrivare all’allora premier Matteo Renzi. Romeo è stato arrestato dalla Procura di Roma con l’accusa di corruzione nell’ambito dell’inchiesta sulla società del ministero del Tesoro che si occupa di controllare e gestire gli appalti per il pubblico. L’episodio contestato all’imprenditore è quello della presunta corruzione (per funzione) proprio di Gasparri, colui che in pratica dirige il settore che si occupa delle gare per l’acquisto dei servizi per tutte le amministrazioni.
Romeo, leader delle aziende di ‘facility managment’ che si è sempre occupato di servizi nei palazzi della pubblica amministrazione, puntava in particolare a inserirsi in una gara da 2,7 miliardi di euro, divisa in lotti, ed era effettivamente in pole per un bando da quasi 700 milioni. Proprio per questo, come è stato ricostruito agli atti, contatta il funzionario Gasparri. “Sono arrivato molto in alto”, afferma Romeo nella conversazione riportata da Il Messaggero. “In alto quanto? Ma chi è il Papa? Un contatto in Vaticano?”, chiede Gasparri. “Meglio“, è la risposta. “Ma chi è? Renzi?”, chiede a quel punto l’architetto. Romeo non risponde.
Questo dialogo viene considerato dagli inquirenti, spiega il quotidiano romano, un tassello importante per ricostruire i rapporti che collegano Romeo a Carlo Russo, il giovane imprenditore di Rignano sull’Arno, e quest’ultimo a Tiziano Renzi. Il padre di Matteo è atteso in procura per venerdì. Nell’ambito dell’inchiesta Consip, svelata dal Fatto Quotidiano il 22 dicembre, è indagato per traffico di influenze. Oltre a lui, sono stati iscritti nel registro degli indagati, seppur con ipotesi di reato diverse, il ministro dello Sport Luca Lotti, il generale Tullio Del Sette (comandante dei carabinieri) e il generale Emanuele Saltalamacchia (comandante dei carabinieri della Toscana).