Un'azienda tedesca ha donato al Pontefice la vettura elettrica alimentata da un pannello fotovoltaico, che Bergoglio dovrebbe usare per i suoi spostamenti personali. Ma l'azienda giapponese accelera anche sulla guida autonoma
Due indizi, per giunta distinti, possono anche non fare una prova come dice Agata Christie, ma in fondo dipende dagli indizi. Nonostante le resistenze, infatti, l’ecomobilità, la mobilità sostenibile è un realtà ineludibile. Perchè se anche Papa Francesco diventa testimonial delle macchine ad emissioni zero significa che, nonostante i numeri siano ancora modesti, la strada è tracciata. La notizia è di ieri: per gli 80 anni del Pontefice, un’azienda tedesca ha infatti pensato bene di portare in regalo una Nissan Leaf, l’elettrica più venduta al mondo che ha 250 chilometri di autonomia e tra poco, con la versione evoluta, saranno quasi 500 i chilometri senza necessità di rifornimento.
Papa Francesco la utilizzerà per i suoi spostamenti personali, quindi niente Papamobile o visite ufficiali. Una pacchia per chi caldeggia la guida a emissioni zero: esiste forse al mondo un simbolo più potente per veicolare un messaggio del genere? La Leaf donata peraltro si alimenta con un pannello fotovoltaico, soluzione che si sposa alla perfezione con l’enciclica “Laudato sii” pubblicata da Bergoglio nel 2015, dedicata al rispetto per l’ambiente e alla cura del pianeta, con la quale aveva segnato la rotta da seguire per un mondo più sostenibile dal punto di vista energetico.
Nello stesso giorno però abbiamo capito quale potrà essere il prossimo regalo per Papa Francesco, in tema di mobilità: una macchina a guida autonoma. Sempre Nissan infatti ha annunciato di aver iniziato per la prima volta su strade europee, precisamente la Gran Bretagna, test con auto a guida autonoma. Che per il marchio giapponese è parte integrante della visione della mobilità a zero emissioni e zero incidenti.
Non è la prima volta che succede, Audi, Mercedes e BMW, avevano già fatto qualcosa sulle autostrade tedesche, ma in fondo giocavano in casa. Che sia Nissan, antesignana dello sviluppo di queste tecnologie a sbarcare in Europa, e a portare tutte le sue proposte – dai radar alle onde millimetriche, e ancora scanner laser, fotocamere, microchip ad alta velocità e un’apposita interfaccia uomo-macchina (HMI), è l’altro segnale che i tempi per un progresso della mobilità sia fanno sempre più stretti.
Del resto in Giappone già accade quasi normalmente con Nissan Serena, già disponibile dallo scorso anno, il primo modello con ProPilot1 (il sistema permette di procedere in autostrada rimanendo all’interno della singola corsia) e che presto verrà introdotta anche sui mercati cinese e statunitense
dal Giappone e dalla California. O però le Nissan dotate del sistema evoluto del ProPilot1 che verrà montato presto su Nissan Leaf e Nissan Qashqhai, viaggiano in maniera autonoma sia sulle autostrade sia sulle strade urbane, inclusi i tratti più trafficati, inserendo le coordinate della destinazione nel sistema di navigazione. Il cambio corsia automatico in autostrada verrà lanciato nel 2018, la guida autonoma per strade urbane e incroci è in programma per il 2020. Papa Francesco è avvertito, presto gli toccherà provare anche questa. A Dio piacendo.