Televisione

Suburra, così Netflix sfida “Gomorra”: la nuova serie tra politica, criminalità e Vaticano

Un progetto ambizioso ma non certo rivoluzionario, visto che l'Italia mostra al mondo le sue magagne come ha sempre fatto (e come è giusto che faccia, sia chiaro)

di Domenico Naso

suburra1Insieme all’attore e regista pugliese, sul palco del WECC della capitale tedesca c’erano anche gli attori Alessandro Borghi e Filippo Nigro, a provare a raccontare alla stampa continentale cosa ci sarà in Suburra e, soprattutto, come leggere le tematiche della serie attualmente in produzione. Uno scontro di poteri nella Città Eterna, con politica, criminalità e Vaticano a intrecciarsi e sfidarsi per guidare il gioco che si muove sottotraccia tra Campidoglio, palazzi della politica e Cupolone.

Un progetto ambizioso ma non certo rivoluzionario, visto che l’Italia mostra al mondo le sue magagne come ha sempre fatto (e come è giusto che faccia, sia chiaro). Ma Suburra a parte, la cosa più interessante del panel italiano moderato dalla direttrice di Ciak Piera Detassis è stata senza dubbio la tirata di Placido contro la tv generalista di casa nostra. Secondo il regista, infatti, si rischia poco e la serialità subisce una censura preventiva: “Qualche mese fa ho proposto un progetto sul malaffare in Rai ed è stato bocciato”.

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