Televisione

Suburra, così Netflix sfida “Gomorra”: la nuova serie tra politica, criminalità e Vaticano

Un progetto ambizioso ma non certo rivoluzionario, visto che l'Italia mostra al mondo le sue magagne come ha sempre fatto (e come è giusto che faccia, sia chiaro)

di Domenico Naso

suburra2E quando qualcuno fa notare che viale Mazzini co-produce anche Suburra, Placido si dice “contento che abbiano voluto metterci il cappello con così tanto entusiasmo”, lanciandosi poi in lodi sperticate a Netflix che lascia massima libertà contenutistica e nella scelta del cast. Il continuo rimando a una ipotetica e asfittica censura tricolore avrà impressionato non poco la stampa internazionale, visto che anche gli italiani presenti, a un certo punto, hanno pensato di vivere (a loro insaputa) in Corea del Nord. Dopo Romanzo Criminale e Gomorra, prodotti da Sky, Netflix e Rai provano a inserirsi nel Rinascimento italiano della serialità (a sua volta parte della Golden Age globale) e lo fanno con un prodotto tipicamente italiano, nel solco di una tradizione televisiva che parte da La Piovra e arriva, appunto, a Gomorra.

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