Brunello di Montalcino 2012 – Biondi Santi
Un pezzo dell’enologia italiana, l’aristocrazia del vino toscano, il mostro sacro di Montalcino, un campione di longevità. Scegliete voi quale formula a effetto preferite per raccontare il mito di Biondi Santi, ma se amate i grandi vini è necessario che prima o poi ci cadiate dentro. Lo so, le vecchia annate specie le più leggendarie, costano un mutuo, ma potreste provare l’ultima, la 2012, da pochissimo in vendita e sul mio personale cartellino molto superiore alla più importante riserva 2011. È il testamento enologico di Franco Biondi Santi: l’uomo che ha messo su strada il Brunello di Montalcino e ha raccontato al mondo cosa potesse essere. Questa è la sua ultima vendemmia (Franco è morto il 7 aprile 2013, lasciando tutto al figlio Jacopo) ed è splendida anche al di fuori dell’intrinseco portato evocativo. Un vino solare e splendente, pronto ma allo stesso tempo da aspettare per decenni. Ora comunque non gli manca niente: ha carattere, intensità, eleganza e una lunghezza infinita. Ficcateci il naso ogni mezz’ora e riprovatelo, ne vale davvero la pena.