VI PRESENTO TONI ERDMANN di Maren Ade. Con Peter Simonischek, Sandra Hüller, Michael Wittenborn. Durata: 162’. Germania/Austria, 2016. Voto 3/5 (DT)

“Don’t loose the humor”. Winfried, grande, grosso e arruffato burlone in pensione incontra dopo molto tempo l’impegnatissima figlia Ines, businesswoman dalla faccia triste, basculante tra Germania e Romania, sempre a maneggiare meeting, delocalizzazioni e licenziamenti (degli altri), cancellando ogni suo possibile rapporto amicale e sentimentale. Winfried decide di seguirla fino a Bucarest per riattivare un rapporto mai decollato, molestandola con scherzi pacchiani, fino a quando il rapporto s’incrina, e lui invece di scomparire del tutto riappare travestito con parrucca e denti finti nei panni di Toni, strampalato coach aziendale, stavolta davvero strabordante nel rivoluzionare vita e lavoro di Ines. Film davvero bizzarro, Vi presento Toni Erdmann, con i primi quarantacinque minuti che ucciderebbero un bisonte, tanta e tale l’impossibilità di entrare dentro al “mood” del racconto. Poi gradualmente si slitta su una dimensione più surreale, dove il mascheramento del padre abbatte molte barriere formali nella convenzionale vita della figlia. Più i due eccedono nel giocare e più si sentono vicini come non erano mai stati. Antispettacolare nei tempi, nella fotografia, nelle facce e nei comportamenti degli attori, Vi presento… è costruito su lunghi take che ne attestano l’apparente spinta realistica. Fino a quando davvero si cade nella trappola di una realtà che forse si è solo sognata. Con una Huller che getta il cuore sempre oltre l’ostacolo perfino in normalizzanti sequenze di nudo e nel recitare una scena di “cum food”. Per chi arriva in fondo c’è uno dei finali più toccanti della storia del cinema.