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Consip, Lillo: “Totale disinteresse di stampa e tg”. Giannini (Repubblica): “Lode al Fatto, facciamo ammenda”

Durissima invettiva di Marco Lillo, direttore di Paper First e autore dell’inchiesta Consip su Il Fatto Quotidiano, nel corso di Omnibus (La7). Il giornalista accusa stampa e tv, escludendo La7, di aver letteralmente ignorato la vicenda che ha coinvolto il padre di Matteo Renzi e l’imprenditore campano Alfredo Romeo, arrestato per corruzione. “Sul Fatto abbiamo raccontato questo due settimane fa” – precisa Lillo – “nel totale disinteresse di tutti i giornali e telegiornali, che soltanto oggi scoprono l’inchiesta e non possono fare a meno di parlarne, perché è stato arrestato Romeo”. Non ci sta la conduttrice Alessandra Sardoni, che invita il vicedirettore del Fatto a non indugiare in polemiche. Ma Lillo sottolinea: “Questa è una cosa molto seria. Sul Fatto abbiamo fatto due prime pagine su questa storia e non c’è stato un solo tg che le ha riportate. La7 è l’unica rete che se n’è occupata un po’. Ma è abbastanza scandaloso che nessun giornale italiano ne abbia parlato. Non è una cosa su cui glissare: c’è il padre del presidente del Consiglio di allora, coinvolto in un appunto in cui si parla di 30mila euro e la stampa italiana non lo ha raccontato”. “Non è vero, l’Unità lo ha scritto“, mormora il deputato Pd, Andrea Romano, ospite della trasmissione. Lillo ricostruisce tutta la vicenda e si sofferma sul “pizzino”, ripescato in una discarica romana e poi ricostruito dagli inquirenti, appunto in cui Romeo, parlando con Carlo Russo, avrebbe quantificato in “30mila euro” i soldi da dare a “T”. Secondo i pm, la lettera “T” dovrebbe evocare le iniziali di Renzi senior. Il giornalista poi aggiunge: “Luigi Marroni, amministratore delegato della Consip e teste dell’inchiesta, ha detto ai Carabinieri che fece rimuovere le cimici piazzate dai pm negli uffici Consip perché Luca Lotti lo avvisò delle indagini. E per questo motivo il braccio destro di Renzi è indagato. Signori, ma questo è uno scandalo nazionale o no? E’ possibile che Marroni e Lotti restino al loro posto? La situazione è tale che o si dimette Marroni oggi o si dimette Lotti. Non è accettabile, è una vergogna“. Interviene il giornalista di Repubblica, Massimo Giannini, che osserva: “Mi prendo la critica di Marco Lillo, ma non è vero che i giornali non hanno parlato dell’inchiesta Consip. E’ vero che forse dovevano parlarne di più“. E Lillo insorge: “Repubblica ha messo nell’edizione di Napoli la notizia di Consip, che è la prima stazione appaltante d’Italia”. “Ho appena detto che i giornali se ne dovevano occupare di più, te ne ho dato atto” – replica Giannini – “Non ti inalberare troppo. Sia lode al Fatto Quotidiano, che ha fatto un eccellente lavoro. Adesso ce ne occupiamo tutti, facendo anche qualche ammenda. Sono d’accordo con te”