“Luca Lotti? Per me non si deve assolutamente dimettere“. Lo afferma il segretario del Pd, Matteo Renzi, intervenuto a Otto e Mezzo (La7) sulla vicenda Consip, che ha coinvolto il padre Tiziano. “Conosco Lotti da anni” – continua – “la moglie Cristina e i figli Gherardo e Anita devono sapere di avere una persona straordinariamente onesta in casa. Ci sono leader politici che scaricano gli altri. Io, come è successo con Delrio, Boschi e oggi Lotti, dico che non accetto processi sommari. Lotti è indagato assieme al Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Del Sette, su un reato che si presume sia stato commesso. Vediamo, io scommetto che questo reato non l’ha commesso Lotti come Del Sette, a cui va la mia assoluta stima”. E aggiunge: “Questa è una cosa di mesi fa, perché riemerge adesso? Vogliamo dirlo o vogliamo far finta di niente? C’è un disegno evidente in queste ore. In ogni caso, se passa la fiducia, Lotti rimane, altrimenti va a casa. Il dottor onorevole Luca Lotti non ha alcun rapporto con il dottor Alfredo Romeo“. Poi rivela: “Sono stato molto tentato dal mollare tutto, ma quando vedo che improvvisamente si smette di parlare di tutto per creare tensioni ad hoc mi viene voglia di rilanciare ancora di più”. Infine, Renzi si pronuncia su Denis Verdini: “Mi aspetto da un momento all’altro anche una domanda su Jack Lo Squartatore e sul mostro di Lochness. La condanna in primo grado per Verdini è pesante: se la condanna sarà confermata cambierà molto del suo destino politico e personale. Quanto al giudizio politico su quel che hanno fatto Ala, Verdini, Alfano, Ncd e Pd in questi anni, io penso che se il Jobs Act ha creato 680mila posti di lavoro, se ci sono più diritti e meno tasse, se si è fatto l’Expo, se c’è stato il Giubileo, se si farà Matera Capitale della cultura, se sono state fatte cose concrete, è perché c’è stata una maggioranza che ha governato nonostante il fallimento alle elezioni 2013. Se non c’era Verdini non passavano i diritti civili“