Nel 2015 la Santa Sede ha registrato “un disavanzo di 12,4 milioni di euro”. La Segreteria per l’Economia rende noto che le principali voci di entrata, in aggiunta ai rendimenti degli investimenti, si riferiscono ai contributi delle diocesi (24 milioni) e ai contributi dallo Istituto per le Opere di Religione (50 milioni). Come negli anni precedenti, la voce di spesa più significativa si riferisce invece al costo del personale.  Il Governatorato, però, “per il 2015 ha registrato un surplus di 59,9 milioni di euro, principalmente dovuto alle ricorrenti entrate derivanti dalle attività culturali, in particolar modo quelle collegate ai Musei”.

Il deficit della Santa Sede nell’anno 2015 risulta quasi dimezzato rispetto al 2014, quando era di 25,8 milioni di euro (24,4 milioni nel 2013). L’attivo del Governatorato è invece sceso di poco rispetto al 2014, quando era stato di 63,5 milioni di euro (33 milioni nel 2013). Il Rendiconto Annuale Consolidato 2015 – che esce con notevole ritardo rispetto agli anni precedenti, quando veniva pubblicato normalmente a luglio, a causa dell’applicazione nella sua stesura delle nuove norme contabili – rappresenta la prima informativa finanziaria predisposta in conformità con le Politiche Vaticane di Financial Management (Vfmp), approvate da Papa Francesco il 24 ottobre 2014, e che si basano sui Principi Contabili Internazionali per il Settore Pubblico (Ipsas).

La Segreteria per l’Economia ha informato che il percorso verso la piena applicazione delle Vfmp “è saldamente in corso” ma che “sarà necessario qualche anno per il completamento di questo processo e per l’attuazione di una revisione contabile completa“. Il Rendiconto Annuale Consolidato 2015 rappresenta “un passo importante sia per le riforme economiche che per il percorso di adozione delle nuove politiche, le quali stanno ben procedendo”.

Il Consiglio per l’Economia ha preso quindi atto del Rendiconto Annuale Consolidato 2015 che, in questo periodo di transizione, non è stato sottoposto a revisione contabile. “La Santa Sede e lo Stato della Città del Vaticano stanno beneficiando notevolmente dell’attuazione delle Vfmp, in quanto consentono di migliorare la qualità e la trasparenza delle informazioni finanziarie oltre ad accrescere il rigore nelle procedure di reporting e di controllo finanziario”, spiega sempre la Segreteria per l’Economia.

Su proposta del Consiglio per l’Economia, il Papa ha quindi preso atto del Rendiconto Annuale 2015, ed è stato fatto un grande passo avanti nella predisposizione del budget. Il Budget 2017 è stato presentato per la prima volta al Consiglio per l’Economia prima dell’inizio del nuovo anno solare, e ne ha raccomandato l’approvazione. Nella nota si sottolinea che “questo permetterà di attuare un ulteriore controllo sulla verifica delle spese, attraverso il monitoraggio continuo dei risultati in corso rispetto ai piani finanziari approvati”.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Uber, l’app permette di evitare i controlli delle autorità. Attiva anche in Italia

next
Articolo Successivo

Eni, Alta corte nigeriana apre un fascicolo per corruzione a carico di funzionari Agip e Shell

next