Per la seconda volta i gruppi dell’ “Assemblea 21” che durante la campagna elettorale hanno sostenuto la corsa dei 5 stelle hanno invitato la sindaca grillina per discutere delle azioni del governo della città, ma senza successo. Il tema era il bilancio preventivo, un modo di programmare le spese e perseguire gli annunci fatti in campagna elettorale. Presenti solo i consiglieri. La replica: "Il provvedimento deve prima essere discusso in consiglio"
Rischia di aprirsi il divario tra Chiara Appendino e i comitati cittadini che l’hanno sostenuta. Per la seconda volta i gruppi dell’ “Assemblea 21” hanno invitato la sindaca M5s per discutere delle azioni del governo della città e sabato 4 marzo per la seconda volta lei non si è presentata. Questo sabato il tema era il bilancio preventivo, un modo di programmare le spese e perseguire le promesse fatte in campagna elettorale dopo i limiti trovati nel 2016: nessun esponente della giunta si è presentato, soltanto i consiglieri che hanno cercato di rispondere alle domande delle circa duecento persone in sala. L’assenza – si apprende – era dettata da ragioni istituzionali: il bilancio preventivo del 2017 è ancora in fase di elaborazione e prima dovrà essere presentato in giunta e poi al consiglio comunale. Quindi verrà illustrata nel corso di un incontro aperto che l’amministrazione sta organizzando.
All’assemblea, invece, sono intervenuti quasi tutti i consiglieri che hanno tentato di dare risposte alle venti domande dei comitati. Molte di quelle risposte avevano un carattere “istituzionale”, come sul tema degli oneri di urbanizzazione, le somme che i privati devono versare all’amministrazione dopo aver ottenuto una concessione edilizia: “Quando sono entrato in consiglio comunale ho chiesto i dati sulle spese per la manutenzione del verde, del suolo pubblico e dell’edilizia sociale, è emerso che sono in calo e ho capito che potevamo vincolare l’uso di quelle somme per questi ambiti”, ha spiegato il consigliere Damiano Carretto, un tempo contrario ai profitti derivanti dalle concessioni edilizie. La realpolitik ha prevalso su molti ideali. Discorso simile sull’utilizzo del dividendo dell’azienda idrica, punto molto contestato dal Comitato acqua pubblica: “Dobbiamo utilizzare quel dividendo per il welfare e i servizi educativi – ha detto la consigliera Daniela Albano -. Certo, non chiederemo mai più l’accesso alle riserve del bilancio come fatto lo scorso anno perché era stato messo nel bilancio preventivo del 2016. Abbiamo avuto rassicurazioni dalla sindaca”. Sulla trasformazione di Smat in azienda pubblica precisa che “la volontà c’è e la stiamo portando avanti”.
A molti, però, l’incontro è sembrato una lezioncina sui bilanci. A esprimere questa critica è stato Emilio Soave dell’associazione ambientalista Pro Natura: “Avete la responsabilità, e la possibilità, di fare scelte politiche, decidere degli indirizzi e perseguirli. Gli strumenti ci sono”. Tanti sono gli scontenti. Gli ambientalisti continuano a rimanere contrari allo zoo. Daniele, esponente dei Si Cobas, dice che si sono dimenticati delle persone ai margini, così come un’occupante di una casa ha ricordato che la requisizione delle case sfitte era una proposta su cui ora i consiglieri fanno marcia indietro per via delle leggi. Per il capogruppo Alberto Unia questo confronto è stato utile: “Si apre un periodo nuovo per la storia politica cittadina in cui l’amministrazione si rende disponibile e trasparente per spiegare e condividere i propri programmi e le proprie azioni nelle materie più importanti che stanno a cuore ai nostri cittadini”.