Una tettoia autorizzata per lo “stoccaggio del pellet per la caldaia” trasformata nella suite deluxe dell’hotel Rigopiano. E’ una delle principali anomalie presenti nel corposo e secondo esposto depositato dal Forum H2o alla Procura di Pescara. L’associazione ha avuto accesso agli atti dell’Ente Parco nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga, visto che il resort era compreso nell’area protetta e perciò subordinato alle autorizzazioni ambientali. E ha così rilevato possibili abusi praticamente su tutte le strutture esterne dell’albergo spazzato dalla valanga che a metà gennaio ha travolto e ucciso 29 persone. Una scoperta che, se confermata, avrebbe risvolti inquietanti che potrebbero anche dare una svolta al filone d’indagine della stessa Procura relative alle autorizzazioni. Perché se confermati, ed è quello che si chiede alle autorità di accertare, alcune delle vittime che il 18 gennaio non hanno trovato scampo non sarebbero mai dovute essere lì, accolte in strutture abusive.
Il dossier rileva numerosissime anomalie ma quella che più colpisce è la suite deluxe. L’autorizzazione per lo stoccaggio per pellet era stata chiesta al Parco il 17 novembre 2015 e ottenuta un mese dopo. Ma già mesi prima di questo cambio di destinazione d’uso, il locale veniva pubblicizzato e recensito sulle riviste specializzate come la suite “Casa nel Bosco”, la più prestigiosa del Rigopiano. E le foto parlano chiaro: la metamorfosi della tettoia aperta per il supporto dei pannelli solari in camera a cinque stelle, era stata avviata dal 2010. L’ambiente era stato già coperto, tamponato con vetri e infissi di legno cinque anni prima del via libera ufficiale dell’Ente Parco. Un classico abuso edilizio. “Il caso della cosiddetta “Casa del bosco”, la più esclusiva delle suite offerte dall’Hotel Rigopiano, crediamo sia quasi un unicum in termini di abusivismo edilizio in aree sottoposte a numerosi vincoli – si legge nell’esposto -. Quella che doveva essere prima una tettoia per reggere dei pannelli solari e poi una rimessa per il pellet per il riscaldamento tramite tamponatura delle aperture laterali, è diventata nella realtà una suite rinomata. Tra l’altro, inaugurata addirittura prima della richiesta abilitativa riguardante la tamponatura per l’uso come stoccaggio”.
Basta andare sul sito Oyster.com per scoprire come fin dall’inverno del 2015 la tettoia “aperta” fosse venduta a ‘mo di stanza (ben chiusa) più chic dell’albergo, l’ambitissima “Casa nel Bosco”. Ecco come la pubblicizzavano alcuni siti web, proponendola a 1.600 euro a notte):
Per quanto riguarda invece la tamponatura esterna e la sistemazione, secondo il progetto depositato solo alla fine del 2015, “possono farsi risalire ad anni addietro. Infatti è bastato sfogliare a ritroso la pagina Facebook ufficiale dell’hotel per reperire moltissime fotografie in cui è visibile la struttura con tutte le caratteristiche che avrebbe dovuto assumere solo a fine 2015. La prima immagine risale almeno al 22 gennaio 2010. Si vedono la tamponatura e i vetri a specchio”. Altro che semplici locali di passaggio o assistenza: “Una foto del 13 luglio 2011 mostra quest’area con l’interno già perfettamente attrezzato e tamponato, costituendo di fatto un unicum con la struttura “storica” dell’albergo”.
Nell’esposto del Forum H2o si segnalano inoltre altri casi di ”tettoie” del Rigopiano coperte e trasformate in normalissime sale ricettive ben prima del placet dell’Ente Parco del dicembre 2015. E per queste strutture “aggiunte” le cubature superano il migliaio di metri cubi. Mistero fitto, da “Ritorno al futuro”, anche sui lavori di realizzazione del centro benessere del resort. Sulla scorta della foto aerea del 6 luglio 2007, tratta dal sito della Regione Abruzzo e allegata all’esposto, la SPA sembra in avanzata gestazione quando il permesso a costruirla sarebbe stato rilasciato solamente 22 giorni dopo. In più la pianta e i volumi del centro benessere hanno subito una variante in corso d’opera sul finire sempre di quell’anno, e “i suoi lavori di ampliamento sono completamente in contrasto con gli usi consentiti dal vigente Piano Paesistico Regionale” sottolinea il Forum. “Questo è un esposto che non avrei mai voluto scrivere. In questi giorni non avrei voluto leggere quello che ho letto, vedere quello che ho visto. Un sentimento profondo di disprezzo per le cause profonde di una tragedia – commenta spiega Augusto De Sanctis del Forum H2o -. Non potevamo tacere, bisogna vedere in faccia il problema per cercare la cura, sapendo purtroppo che potrà agire solo per il futuro. Non per quelli che lo hanno subito e non ci sono più. Agire per questo però non ti solleva dal profondo senso di impotenza che ti pervade. Perché quello che è perso è perso” .