Sono tredici le persone indagate. I dirigenti del Museo, spiegano gli investigatori, sapevano delle condotte truffaldine dei dipendenti ma non sono mai corsi ai ripari. Il gip del Tribunale di Napoli Nord ha definito la vicenda "sconcertante e sconfortante"
Ancora furbetti del cartellino. Non registravano la presenza sul posto di lavoro, nel Museo archeologico atellano di Succivo (Caserta), lasciavano gli uffici per ore e, malgrado risultassero in malattia, trascorrevano la giornata a giocare nei centri scommesse: è quanto hanno scoperto i carabinieri di Marcianise (Caserta) che oggi hanno arrestato (domiciliari) due dipendenti del Museo. Sono tredici le persone indagate. I dirigenti del Museo, spiegano gli investigatori, sapevano delle condotte truffaldine dei dipendenti ma non sono mai corsi ai ripari.
Il gip del Tribunale di Napoli Nord – che contesta i reati di falsa attestazione della presenza in servizio e di truffa ai danni di un ente pubblico – ha definito la vicenda “sconcertante e sconfortante” perché il malcostume emerso dalle indagini coordinate dalla Procura di Napoli Nord, “è basato sulla piena consapevolezza dei dirigenti circa le condotte illecite poste in essere dai dipendenti del Museo nonché caratterizzato dall’inerzia nei confronti di tali condotte”.