In occasione della premiere del suo nuovo film "Norman", del regista Jospeh Cedar, la star di Hollywood è stato intervistato dal quotidiano locale Yediot Ahronot. "Gerusalemme dovrebbe fungere da capitale per entrambi". L'attore ha parlato anche del presidente Usa: "Trump con il suo comportamento elettorale è sembrato autorizzare gli americani a dare libero sfogo ai loro sentimenti di odio"
Richard Gere in Israele oggi per la premiere del suo ultimo film “Norman“, diretto dal regista israelo-statunitense Joseph Cedar, intervistato dal quotidiano locale Yediot Ahronot ha detto che “l’occupazione israeliana dei Territori palestinesi deve terminare”. L’attore e sostenitore dei diritti civili, nato a Filadelfia 67 anni fa, ha aggiunto che “l’occupazione distrugge tutti, da tutte le parti. Uno stato bi-nazionale non risolverebbe niente, porterebbe Israele all’apartheid. Occorrono due Stati per i due popoli e Gerusalemme dovrebbe fungere da capitale per entrambi”.
Secondo Yediot Ahronot la visita di Gere rischia di suscitare proteste anche perché l’attore definisce come “provocazioni” gli insediamenti ebraici nei territori e si accingere ad incontrare attivisti del gruppo radicale Breaking the silence che documentano infrazioni dei diritti civili a danno dei palestinesi. Nell’intervista – che sarà pubblicata per esteso venerdì 10 marzo – Gere non lesina critiche anche al presidente Usa Donald Trump che “con il suo comportamento elettorale è parso autorizzare gli americani a dare libero sfogo ai loro sentimenti di odio”.