Diritti

Migranti, Consiglio d’Europa: “L’Italia rischia di incoraggiare arrivi”. Gentiloni: “Più sostegno da Ue”

Il rapporto attacca il nostro Paese sia sul sistema dei rimpatri volontari e delle espulsioni forzate, sia sulla gestione dei centri d'accoglienza. E il presidente del Consiglio torna sul tema dal Senato prima del Consiglio europeo: "A Bruxelles rigidi sui conti, distratti sui migranti”

L’Italia deve riformare le modalità di accoglienza dei migranti, dai rimpatri alle espulsioni, altrimenti rischia di “incoraggiare l’afflusso di un sempre maggior numero di migranti economici irregolari via mare dal Nord Africa”. Il dossier del Consiglio d’Europa – che ha sede a Strasburgo e non va confusa con il Consiglio Europeo e con il Consiglio Ue, che sono istituzioni comunitarie – attacca il sistema italiano che non fa fronte adeguatamente agli ingressi dei cittadini extracomunitari. Ma al rapporto di Tomas Bocek, rappresentante speciale per le migrazioni e i rifugiati del segretario generale dell’organizzazione, risponde indirettamente dal Senato Paolo Gentiloni, che indica un aumento di fondi e mezzi da parte dell’Europa per raggiungere l’obiettivo di “sostituire l’immigrazione clandestina irregolare con flussi e canali più accettabili”.

Il premier, che parla al Senato in vista del Consiglio europeo del 9 e 10 marzo, si aspetta “un passo in più, in termini di risorse, per aiutare l’Italia” sui flussi dalla Libia. In Europa, ha detto, gli interlocutori del nostro Paese talvolta mostrano “due diverse rigidità: una inamovibile, quando si parla di virgole e di bilanci, e una distratta, quando si affrontano questioni di principio come la condivisione degli impegni sui temi migratori”. Questi colpiscono particolarmente “i Paesi che la geografia ha messo in prima linea”, come Grecia e Italia. Per Gentiloni l’obiettivo “è sostituire immigrazione clandestina irregolare con flussi e canali più accettabili”, ma rimane fondamentale la disponibilità delle risorse Ue.

Il dossier del Consiglio d’Europa –  “Le debolezze del sistema italiano di rimpatri volontari e delle espulsioni forzate rischia di incoraggiare l’afflusso di un sempre maggior numero di migranti economici irregolari”, scrive nel dossier del Consiglio d’Europa l’ambasciatore Tomas Bocek, basato sulla visita avvenuta in Italia lo scorso ottobre. Per l’organizzazione “è chiaro che il ricollocamento dei richiedenti asilo dall’Italia verso altri Paesi attualmente richiede troppo tempo e questo crea ulteriore pressione sul sistema d’accoglienza, oltre a incoraggiare i richiedenti asilo a cercare di entrare in altri Paesi illegalmente”. E, continua il dossier, “mentre una parte dei ritardi possono essere attribuiti alle procedure a livello Ue, alcuni derivano da problemi” procedurali italiani”. Il Consiglio d’Europa pone l’accento sulla necessità che anche gli altri stati facciano la loro parte e propone di venire in auto all’Italia e lancia “un appello per aumentare le offerte di ricollocamento dei richiedenti, in particolare per i minori non accompagnati, sia sotto lo schema Ue o da parte di altri stati membri” non-Ue.

Tra i problemi dell’Italia anche la generosità “nel concedere la protezione internazionale, in particolare per ragioni umanitarie“, con la conseguenza che l’utilizzo di clausole legali basate su ragioni umanitarie per l’immigrazione economica rischia di incoraggiare i flussi di migranti irregolari via mare dal Nordafrica“. Secondo il Consiglio d’Europa “sarebbe più sensato mettere in piedi canali legali per l’immigrazione economica, con procedure da seguire nei Paesi di origine, invece di favorire coloro che entrano nel Paese in modo illegale. Questo – conclude – potrebbe aiutare a scoraggiare i migranti economici dal tentare il viaggio verso l’Italia, che è pericoloso”.

Ma le debolezze del sistema italiano, sottolinea Bocek, riguardano anche il sistema di custodia legale per i minori non accompagnati. “Non funziona” il sistema degli hot spot, definiti “luoghi inadatti a garantire le necessità” dei più piccoli, costretti a trascorrerci lunghi periodi. L’ambasciatore spiega anche all’Ansa che la nuova legge italiana sulle misure di protezione, “è un passo avanti molto buono”, anche se resta da vedere come sarà applicata nella pratica.

Il rapporto del Consiglio d’Europa sprona il nostro Paese a “introdurre standard aggiornati e universali per tutti i tipi di centri d’accoglienza che indichino cosa deve essere garantito, come minimo, a chi vi soggiorna”. Nel documento – dove viene comunque evidenziato che il ‘sistema Italia’ è sotto pressione in seguito all’alto numero di arrivi – si osserva pure che è “chiara” la necessità “di riformare le procedure di richiesta d’asilo in modo da accelerare il processo”. Bocek parla anche della necessità di “introdurre un monitoraggio appropriato e regolare di tutti i centri che sono gestiti da organizzazioni private, per assicurare che i servizi siano assicurati come stabilito e ridurre al minimo i casi di possibile corruzione, e prevedere sanzioni per gli operatori dei centri che non rispettano i termini dei contratti”.

Gentiloni: “Il problema della immigrazione non lo cancella neanche il mago Merlino” – “Il problema dell’immigrazione non lo cancella neanche il mago Merlino – ha detto Gentiloni nel corso del suo intervento al Senato -, ma è possibile sostituire quella clandestina irregolare e micidiale per i migranti con flussi e canali. Questo è l’obiettivo della Ue e spero che a Bruxelles si facciano passi in più per aiutare il lavoro di avanguardia dell’Italia”.

Sul tema dell’immigrazione, Gentiloni sottolinea: “Non abbiamo fatto promesse. Conosciamo la fragilità della situazione in Libia e la sua complessità, ma sappiamo anche che si è cominciato un lavoro, che nelle ultime settimane le autorità locali hanno cominciato a intervenire con loro mezzi per bloccare i migranti in procinto di partire. Sono segnali della direzione in cui lavoriamo”. “Possiamo avere – ha spiegato – gli unici risultati che consentano di affrontare il tema della immigrazione. Il problema non lo cancella neanche il mago Merlino. Ma è possibile sostituire quella clandestina irregolare e micidiale per i migranti con flussi e canali. Questo è l’obiettivo della Ue e spero che a Bruxelles si facciano passi in più per aiutare il lavoro di avanguardia dell’Italia“.